Come sono cambiate le scommesse e perché il rischio ora è più facile

Le puntate su eventi che non incidono sul risultato e nessun limite. Ma ai calciatori è vietato farlo per regolamento

Scordatevi le combine legate al Totonero degli anni Ottanta, in cui per scommettere sulle partite di calcio venivano alterati i risultati mediante l’accordo stipulato antecedentemente alle gare da numerosi giocatori. Oggi il betting calcistico per gli scommettitori e i ludopatici è tutta un’altra storia. Il volume e il ventaglio di possibilità di giocare su eventi calcistici è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 4-5 anni. Adesso un singolo individuo e, ahinoi, eventualmente anche un calciatore (seppur per loro sia assolutamente vietato dal regolamento) hanno la possibilità dipuntare su praticamente qualunque evento all’interno di una gara. Prima, e pure durante. Non ci sono limiti. Altro che punteggi esatti degli incontri come accadeva nei vecchi filoni del calcioscommesse. Ora basta un tiro in porta in più o un cartellino giallo comminato a un determinato giocatore per fare cassa.

Caso scommesse, cosa rischiano i club

Scommettere con facilità su tutto

E qui si aprono scenari che non toccano, fondamentalmente, l’alterazione del regolare svolgimento di una partita. Ad esempio: essere ammoniti su un punteggio già delineato a pochi minuti dalla fine incide soprattutto sulle statistiche, ma può comunque far guadagnare tanti soldi a chi ha deciso di effettuare quella puntata. Eh già: le quote relative all’ammonizione di un determinato giocatore sono sempre elevate e pagano mediamente 3 volte la posta messa sul piatto. Così come si impennano ogni settimana le puntate sui tiri nello specchio della porta effettuati da quel determinato calciatore. Tutto ormai a portata di click, col rischio di indurre in tentazione chi va alla ricerca di soldi facili. Basterebbe a uno scommettitore accanito un gancio tra coloro che vanno in campo per avere la certezza di realizzare l’evento quotato dai bookmaker. Et voilà, il gioco è fatto.

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Premier, il caso Toney

Dalla Premier League, in tal senso, c’è un fantasma che agita i tifosi italiani. Quello del centravanti del Brentford Ivan Toney, squalificato per le scommesse quand’era all’apice della carriera. Nella scorsa stagione a suon di gol stava prendendosi un posto nella nazionale inglese e aveva attirato l’attenzione delle big (Chelsea e Arsenal). Una carriera interrotta sul più bello a 27 anni per il vizio del gioco. Toney ha scommesso su 126 incontri di Premier League, molti dei quali lo vedevano addirittura protagonista in prima persona col suo club, che ovviamente non aveva alcuna responsabilità in tale condotta. Toney in 15 occasioni aveva addirittura puntato sul suo gol.

Qualcuno potrebbe definirlo un eccesso di fiducia o un (gioco d’) azzardo, ma era assolutamente vietato. Scommettere per un calciatore è stupido, farlo poi sulle proprie gare rasenta la follia. Necessario ribadirlo a caratteri cubitali: non si può fare, così come è proibito dal regolamento puntare su altri eventi calcistici di qualunque serie o paese. Tanto che la punta è stata dapprima fermata per 15 mesi, poi ridotti a 11 in appello fino alla sentenza definitiva in terzo grado di 8 mesi anche grazie alla perizia psichiatrica, in cui gli venne diagnosticata una “seria dipendenza da gioco d’azzardo”. Lo rivedremo in campo dal 17 gennaio 2024. Avrà imparato la lezione? C’è da scommetterci, verrebbe da dire. Anzi meglio di no.

Spalletti su Zaniolo e Tonali in conferenza stampa

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Scordatevi le combine legate al Totonero degli anni Ottanta, in cui per scommettere sulle partite di calcio venivano alterati i risultati mediante l’accordo stipulato antecedentemente alle gare da numerosi giocatori. Oggi il betting calcistico per gli scommettitori e i ludopatici è tutta un’altra storia. Il volume e il ventaglio di possibilità di giocare su eventi calcistici è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 4-5 anni. Adesso un singolo individuo e, ahinoi, eventualmente anche un calciatore (seppur per loro sia assolutamente vietato dal regolamento) hanno la possibilità dipuntare su praticamente qualunque evento all’interno di una gara. Prima, e pure durante. Non ci sono limiti. Altro che punteggi esatti degli incontri come accadeva nei vecchi filoni del calcioscommesse. Ora basta un tiro in porta in più o un cartellino giallo comminato a un determinato giocatore per fare cassa.

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Scommettere con facilità su tutto

E qui si aprono scenari che non toccano, fondamentalmente, l’alterazione del regolare svolgimento di una partita. Ad esempio: essere ammoniti su un punteggio già delineato a pochi minuti dalla fine incide soprattutto sulle statistiche, ma può comunque far guadagnare tanti soldi a chi ha deciso di effettuare quella puntata. Eh già: le quote relative all’ammonizione di un determinato giocatore sono sempre elevate e pagano mediamente 3 volte la posta messa sul piatto. Così come si impennano ogni settimana le puntate sui tiri nello specchio della porta effettuati da quel determinato calciatore. Tutto ormai a portata di click, col rischio di indurre in tentazione chi va alla ricerca di soldi facili. Basterebbe a uno scommettitore accanito un gancio tra coloro che vanno in campo per avere la certezza di realizzare l’evento quotato dai bookmaker. Et voilà, il gioco è fatto.

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