Addio a Castagner, il primo imbattibile

Aveva 82 anni: fu centravanti tra B e C, poi allenatore di alto livello, arrivato anche a sedersi sulle panchine di Inter e Milan
Addio a Castagner, il primo imbattibile© AG ALDO LIVERANI SAS

Si è spento ieri, all’età di 82 anni, Ilario Castagner, ex calciatore, dirigente, allenatore e commentatore sportivo. Il figlio Federico, con un post pubblicato sui social, ha comunicato così la triste notizia: «Se ne è andato il sorriso più bello del Calcio italiano. Grazie a tutti i medici e al personale sanitario dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia che in queste ultime settimane si sono presi cura di lui. Ciao papà…». L’addio nel giorno del derby umbro più sentito, quello tra Perugia e Ternana. Il Grifone si è imposto con un netto 3-0, per una vittoria che non poteva non essere dedicata a Castagner e i tifosi del Curi che hanno omaggiato il proprio beniamino con un lunghissimo e commuovente applauso.

Castagner, centravanti di categoria

Di ruolo attaccante, Ilario Castagner vanta 250 presenze e 73 reti nelle serie professioniste. L’esordio alla soglia dei 20 anni in B, con la maglia della Reggiana. Poi solo serie C, la terza divisione italiana, con le maglie di Legnano, Perugia (il club al quale si legherà maggiormente), Prato e Rimini. Capocannoniere della stagione 1963-64 con 17 reti, quando vestita la maglia del Grifone, Castagner appese gli scarpini al chiodo nel 1969, a soli 28 anni.

Il Perugia dei miracoli

Idee innovative, abnegazione e coraggio. Semplicemente un predestinato. La carriera da tecnico di Ilario Castagner partì subito fortissimo. In realtà ancor prima di iniziare a svolgere tale mestiere, l’ex attaccante, ancora in attività, iniziò a studiare per conseguire il patentino da mister. La prima squadra a dargli fi ducia, appena si ritirò dal calcio giocato, fu l’Atalanta, dove prima fu vice di Corrado Viciani nel settore giovanile e poi, da capo allenatore, centrò le finali di categoria. Poi il salto tra i grandi e una delle imprese più belle ed emozionanti di tutta la storia del calcio italiano. Castagner firmò per il “suo” Perugia e nella stagione 1974-75, al primo campionato di B, vinse la serie cadetta. Ma fu solo l’antipasto di un’impresa leggendaria. La squadra umbra, che tra le proprie fila vantava giovani di belle speranze e giocava un calcio frizzante e divertente, sfi orò la vittoria dello scudetto nell’annata 1978-79. Nonostante un perno dei titolarissimi, Renato Curi, fosse morto il 30 ottobre del 1977, il Perugia - il cui stadio è intitolato proprio all’ex calciatore - disputò una stagione incredibile, senza perdere nemmeno una partita. «Se non si fosse infortunato Franco Vannini probabilmente avremmo vinto noi il campionato e non il Milan», la convinzione esternata negli anni seguenti da Castagner (a cui fu assegnato il premio: “Seminatore d’oro”), col mister che nel ricordare la precedente scomparsa di Curi fu sempre categorico: «La domenica più triste di tutta la mia vita». In quei sei anni a Perugia i suoi ragazzi (una menzione particolare va al capitano Pierluigi Frosio, scomparso esattamente un anno fa, il 20 febbraio del 2022) espressero un calcio degno dell’Olanda di Cruijff e si tolsero plurime soddisfazioni, tanto che la Juventus in quel periodo specifi co, non vinse mai in Umbria e segnò solo una rete.

Milan e Inter

Prima di guidare le milanesi, Castagner venne scelto nel 1979 per allenare la Lazio, in serie B. I biancocelesti non riuscirono a centrare la promozione e così le strade con l’ex allenatore del Perugia si separarono. Nel 1982 ecco però la chiamata del Milan, che allora militava in cadetteria. I rossoneri non ebbero problemi a vincere il campionato e conquistarono così la serie A. La stagione successiva, nonostante l’ottavo posto in classifica, Castagner venne esonerato a causa di un rapporto ormai logoro col presidente Farina. Trascorsero pochi mesi ed ecco l’altra sponda del Naviglio, col nativo di Vittorio Veneto nuovo allenatore dell’Inter. Un terzo posto e la semifinale di Uefa al primo anno, un precoce esonero nell’annata seguente. Castagner guidò anche l’Ascoli, con cui vinse la Mitropa Cup e ottenne una salvezza da applausi, il Pescara e il Pisa, prima di tornare nuovamente a Perugia, col Grifone in serie C. La vittoria nello spareggio con l’Acireale venne resa vana dalla Giustizia Sportiva, che revocò la promozione degli umbri. Poco male, perché poi la squadra stravinse il campionato. Gaucci, l’allora vulcanico presidente del club, decise di cambiare guida tecnica, salvo poi ricredersi. Castagner guidò i suoi ragazzi ad una incredibile rimonta in campionato che valse lo spareggio, poi vinto ai rigori, col Torino. Nel febbraio del 1999, col suo Grifone in A e dopo ulteriori dissidi con Gaucci, chiuse la carriera da allenatore.

Dirigente e commentatore

Castagner, tra il 2005 e 2006, fu dirigente e presidente onorario del Perugia. Successivamente è stato brillante commentatore televisivo.

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