Dalle altre parti? Giocano. E in Italia? Pure, ma non in Serie A. Perché la Serie B è stata protagonista del lunedì di Santo Stefano, mentre la Serie C era scesa in massa in campo ancora il 23 dicembre, prima di accomiatarsi. Il (fu) campionato più bello del mondo invece no. Perché si rivelerà nuovamente ai tifosi poco prima del Bambin Gesù ai Re Magi, ma dal 13 novembre al 4 gennaio saranno trascorsi ben 52 giorni senza Serie A. Colpa di un insolito Mondiale d’inverno e delle vacanze lunghe all’italiana: perché tante cose si possono toccare, ma non la tradizione di trascorrere il giorno successivo al Natale a smaltire i postumi di pranzi e tombolate varie. È ormai una situazione consueta del nostro campionato, che da tempo si è gettato alle spalle turni natalizi oppure nel giorno di Capodanno. Cominciano le vacanze invernali, guai a parlare di pallone: le fotogallery parlano di giocatori in spiaggia o in montagna, ben lontani dai campi di calcio.
L'esperimento
Soltanto nel 2018-19 si provò con il Boxing Day. Una toccata e fuga: ufficialmente per numeri poco entusiamanti allo stadio, in realtà per mugugni vari di club e tesserati, decisi a non interrompere la tradizione della sosta lunga. Numeri che, però, erano in linea con i tempi, fatti di presenze più rarefatte negli impianti. Il campionato attuale ha invece segnato una inversione di tendenza, dettata soprattutto dal contributo sostanzioso dei tifosi di Milan e Inter, sopra i 70.000 di media al Meazza . Per questo sarebbe stato interessante vedere come sarebbe andata a finire anticipando i tempi della ripresa, per non tenere la gente senza pallone. Una occasione persa, quindi, vedendo il bilancio della Serie B. Come si evince dalla tabella in pagina, tutte le partite di Santo Stefano hanno registrato un incremento di pubblico rispetto alla precedente gara interna. C’è stato il caso clamoroso di Bari-Genoa (ma il San Nicola non è nuovo a simili exploit), soltanto a Como si è avuto un minimo calo. Per il resto miglioramenti in una realtà non sempre facile. Da altre parti, poi, non c’è stata praticamente soluzione di continuità tra la finale di Doha vinta dall’Argentina sulla Francia e la ripresa nelle rispettive realtà. In Inghilterra martedì 20 erano già in campo per la Coppa di Lega e in Spagna per la Copa del Rey. Poi la Premier è ripartita trionfalmente il 26 con il tradizionale Boxing Day e, nel giro di dieci giorni, disputa ben tre turni di campionato. Oggi tocca alla Ligue 1 e domani alla Liga, che saranno in campo anche tra 31 dicembre e 1 gennaio, insieme con gli inossidabili inglesi.
Oltre il calcio
Ma non esiste soltanto il calcio. Se la Nba è un mondo a parte - con le partite in programma il giorno di Natale per portare la gente in impianti dove ci si diverte anche in altri mille modi, oltre che per il match -, l’Italia in questi giorni ha fatto (e farà) il suo. Durante le vacanze di Natale. Basket e volley hanno disputato un turno intero il giorno di Santo Stefano e torneranno protagonisti nei prossimi giorni, con impegni di tutti i tipi. E i numeri sono stati dalla loro parte, con i quasi 10.000 spettatori a seguire Milano-Varese e Pesaro-Virtus Bologna. Una situazione vissuta altrove in Europa, dove gli sport al coperto non hanno chiuso i battenti per vacanza, insieme con il calcio. In Italia attenderemo il 4 gennaio per ritrovare lo stadio. Con due partite alle 12.30, due alle 14.30 e due alle 16.30 ideali in un mercoledì lavorativo, per un Boxing Day tutto all’italiana. A meno che non si sia studenti a casa per le vacanze...