Oggi Roberto Mancini diramerà le convocazioni per le ultime due partite del Gruppo 3 di Nations League: il 23 settembre a Milano contro l’Inghilterra e il 26 settembre a Budapest contro l’Ungheria. L’Italia è terza con 5 punti dietro a Ungheria (la capolista a sorpresa con 7 punti) e Germania a 6 punti. Ultima l’Inghilterra con 2: la sfida di Milano sarà importante per mantenere a distanza gli inglesi e allontanare così il rischio retrocessione nella Serie B della Nations. Al di là della contingenza, però, queste convocazioni saranno le più tristi della gestione-Mancini perché precedono di poche settimane quel Mondiale a cui gli azzurri non parteciperanno. Il ct, quindi, dovrà anche trovare toni e parole giusti con cui motivare gli azzurri. Una chiave, in questi casi, è quella di puntare sui giovani che non hanno ruggini e che, soprattutto, sentono maggiormente l’adrenalina della convocazione.
50 ESORDIENTI
E’ molto probabile, infatti, che il ct continui in quella sperimentazione che ha attuato nell’ultimo motu de force di giugno, quello che si è aperto con la sconfitta contro l’Argentina e che si è chiuso con il fragoroso ko contro la Germania. Ebbene, dopo quella partita il numero di esordienti lanciati dal ct ha raggiunto quota 50, di cui ben 12 (Frattesi, Gnonto, Pobega, Dimarco, Ricci, Cancellieri, Zerbin, Gatti, S. Esposito, Luiz Felipe, Caprari, Scalvini)
in quest’ultima “finestra” di giugno. E adesso? Qualche altra novità la vedremo di sicuro: probabile la chiamata di Buongiorno del Torino, mentre per Miretti della Juventus c’è aria d’esordio. Buone sensazioni per Udogie dell’Udinese e Okoli dell’Atalanta. A Verona da tenere d’occhio Filippo Ranocchia e Andrea Carboni nell’Empoli. Tra le novità meno giovani attenzione a Mazzocchi e Lovato della Salernitana. C’è poi curiosità per vedere cosa deciderà nei confronti degli “americani” Insigne e Bernardeschi ma, soprattutto, di Scamacca che fatica in Premier (meglio in Coppa) nel West Ham. Probabile che il blocco più numeroso sia ancora quello della Roma con Mancini, Pellegrini, Cristante, Spinazzola e, forse, Belotti. Oggi sapremo e valuteremo: Mancini sa sempre stupire.