La pressione sull’Uefa è sempre più forte: ormai quasi tutte le Federazioni chiedono di far slittare Euro 2020 per consentire di condurre a termine con un minimo di regolarità i campionati nazionali. Alexander Ceferin per ora resiste e la sua posizione è perfino comprensibile: per mettere in piedi un Europeo “monstre” spalmato su 12 paesi europei ha dovuto mettere in piedi una possente macchina organizzativa che armonizzasse tutte le differenti legislazioni e che permettesse di gestire la logistica su un intero Continente. E poi, ovviamente, si è sviluppato un gigantesco giro d’affari stimato in 2,5 miliardi di euro, in crescita di 600 milioni rispetto all’edizione 2016. Resistenze, dunque, più che comprensibili ma a ogni giorno che passa il rischio che si sia obbligati a sospendere tutto è sempre più concreto. Anche perché non è nemmeno da prendere in considerazione l’idea di giocare a porte chiuse le gare della fase finale.