Champions, tre turni a Neymar. Pjanic salta Italia-Bosnia

Il centrocampista della Juventus non sfiderà la nostra Nazionale il prossimo 11 giugno, il fuoriclasse del Psg punito per gli insulti social all'arbitro Skomina

NYON (Svizzera) - Pugno duro dell'organo di controllo, etica e disciplina della Uefa contro il razzismo negli stadi. Il governo di Nyon, infatti, ha deciso di sanzionare la Federcalcio montenegrina per il comportamento dei propri tifosi durante il match valido per le qualificazioni agli Europei del 2020, giocato lo scorso 25 marzo e perso 5-1 in casa contro l'Inghilterra. Un turno a porte chiuse e anche una multa di 20mila sterline per la Federazione. Durante la gara oltre all'accensione di fumogeni, lancio di oggetti, disordini e la violazione di alcune norme di sicurezza all'interno dello stadio di Podgorica, cori e comportamenti razzisti da una parte della tifoseria montenegrina nei confronti di alcuni giocatori inglesi, su tutti Danny Rose, Callum Hudson-Odoi e Raheem Sterling. Sanzione anche per la federazione ungherese per quanto avvenuto durante Slovacchia-Ungheria dello scorso 21 marzo (2.0). I cori razzisti in questo caso portano alla chiusura parziale dello stadio con un settore di almeno 3.000 posti off-limits per i tifosi. La Federazione magiara dovrà anche pagare due ammende di 5mila e 18.500 sterline alla Uefa e dovra' risarcire la Federcalcio slovacca per i danni causati dai propri tifosi.

PJANIC - Sanzioni anche per un giocatore. In questo caso per il centrocampistra della Juventus, Miralem Pjanic, è stato squalificato per due giornate dopo l'espulsione rimediata in Bosnia-Grecia dello scorso 26 marzo. Il bosniaco, autore della rete del momentaneo 2-0, è stato espulso per gioco violento e dovra' saltare le prossime due partite del girone J, lo stesso dell'Italia di Roberto Mancini. Lo juventino, quindi, sarà indisponibile per Finlandia-Bosnia del prossimo 8 giugno e per Italia-Bosnia dell'11 a Torino.

NEYMAR - Tre turni di squalifica. E' questa la sanzione comminata dalla commissione disciplinare dell'Uefa a Neymar per gli insulti via social che il brasiliano ha rivolto all'arbitro del match degli ottavi di Champions Psg-Manchester United, lo sloveno Skomina. O Ney, infortunato, aveva assistito dalla tribuna alla sconfitta della sua squadra, eliminata dai Red Devils nonostante la vittoria dell'andata in Inghilterra. A scatenare l'ira del brasiliano era stata in particolare la concessione nei minuti di recupero del rigore decisivo per l'eliminazione del Psg. Neymar aveva insultato anche l'arbitro al Var, ovvero Irrati. "Questa è una vergogna - aveva scritto O Ney postando l'immagine del fallo di mano di Kimpembe su Instagram-. Mettono quattro persone che non capiscono di calcio a controllare le immagini. Non esiste! Come fa il ragazzo a colpire di mano se è girato di spalle? Ma vaff...".

Intanto domani Neymar giocherà la finale di Coppa di Francia contro il Rennes, anche dopo la 'fuga' a Torino di ieri, che non ha indisposto il tecnico dei parigini Thomas Tuchel: "Non sono suo padre, né un poliziotto". E a proposito delle sue giornate fuori dal campo, in un'intervista a Fox Sports Neymar ha rivelato di essere rimasto molto infastidito dalle critiche gli sono state rivolte per aver partecipato, a fine febbraio-inizio marzo, al Carnevale di Bahia e a quello di Rio mentre era in Brasile per curarsi dopo l'ultimo infortunio. "Mi sono state rivolte critiche esagerate - ha detto -, perché potevo camminare ed ero tornato ad allenarmi. Ciò che mi ha fatto più male sono state le frasi di ex giocatori e di colleghi di oggi che hanno fatto cose molto peggiori delle mie". Poi una battuta per dire che "il Barcellona è il club di cui sono innamorato ancora adesso, però a un certo punto ho sentito che dovevo provare sfide più difficili".

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