ROMA - «Mi piacerebbe continuare ad allenare una squadra di club, magari anche italiana». Carlo Ancelotti ha parlato di tutto e di più alla Domenica Sportiva. L'ex tecnico del Bayern Monaco è stato ospite in studio della trasmissione sportiva di Rai Due e ha commentato il difficile momento del calcio italiano: «Io in Nazionale? Sarebbe come cambiare mestiere. Il calcio italiano ha dei problemi seri e non credo di poterli risolvere da solo, è un problema di federazione. Come al solito la colpa è sempre degli allenatori ma non è così. C'è un problema di struttura. Perché ad esempio siamo l'unico paese in Europa senza stadi all'altezza e mezzi vuoti? Non può essere solo colpa di Ventura», ha detto il tecnico italiano. «Il calcio italiano ha dei problemi che il movimento deve risolvere. Bisogna intervenire sui vivai, mettere delle regole ed effettuare riforme. Ho sentito tante parole, ma pochi fatti. Purtroppo i fuoriclasse non nascono tutti i giorni», ha proseguito Ancelotti. «E' vero, la FIGC mi ha contattato e gli ho risposto le stesse cose. La Federazione deve essere predominante rispetto ai club. Personalmente voglio stare fermo fino a giugno e rispettare il contratto col Bayern. Non ho nessun problema con Tavecchio, non è questione di presidente federale anche se lì vedrei bene gente come Albertini o Tommasi, persone di campo con esperienza e competenza. Allenare una Nazionale è il sogno di chiunque ma forse sono troppo giovane. Conte l'ha fatto ed è tornato al club».
Ancelotti sarebbe pronto a tornare in Italia: «Accetterei volentieri di tornare a lavorare nel mio paese. Non ho mai parlato con il nuovo presidente del Milan, non ho avuto contatti con la nuova dirigenza. Parlo solo con i grandi presidenti. La Juve? Ho grande simpatia per Andrea Agnelli, lo apprezzo. Ma non posso andare contro il mio passato». Stesso discorso per la Roma: «Di Francesco sta facendo molto bene, la Roma sta facendo una grande stagione. In Italia potrei allenare Milan e Roma». Sulla sua negativa esperienza al Bayern Monaco il tecnico italiano ha preferito sorvolare: «Ho un modo di lavorare che non cambio. Mi è stato chiesto di farlo e semplicemente non ho accettato. Io buono con i giocatori? Mi hanno detto che al Bayern sono stato esonerato per colpa di cinque calciatori...». Ancelotti ha poi consigliato Gattuso, neo tecnico del Milan: «Gli allenatori sbagliano e io gli direi di affondare con le proprie idee piuttosto che con le idee degli altri».