Il 25 marzo, per la seconda volta dopo l’esperienza di dicembre, la Mappanese è tornata a vestirsi dei colori della Buffon Football Academy. «Un nome, una gaanzia»: bastano poche parole al presidente Andrea Graneri per far trapelare tutto il suo orgoglio di fronte a un percorso che, intrapreso lo scorso anno, sta già iniziando a dare i propri frutti in termini di qualità del lavoro, crescita dell’intera società e, perché no, anche visibilità. Il nuovissimo sintetico di via Galvani 48 a Mappano è tornato quindi ad ospitare una giornata di lavoro dedicata naturalmente ai portieri insieme ai qualificati tecnici dell’Academy "firmata" dal portiere ora in forza al Parma. «In occasione della seduta di dicembre abbiamo avuto l’opportunità di ospitare, tra i vari tecnici, anche il responsabile dell’area portieri della Juventus, Claudio Filippi, oltre a molti altri allenatori dell’area portieri, sia maschile sia femminile, della società bianconera - aggiunge il presidente - : non nascondo che questa collaborazione dà grande lustro alla nostra società, ma soprattutto permette di avvicinare le tecniche del mondo professionistico a ragazzi e bambini che appartengono a realtà dilettantistiche come la nostra».
«Con i responsabili della Buffon Football Academy è stato un colpo di fulmine, poi purtroppo lo scorso anno l’emergenza sanitaria ci ha impedito di concretizzare subito la collaborazione, ma adesso ci sono ottime prospettive: continueremo con gli appuntamenti come quello appena svolto, ma stiamo anche lavorando per poter diventare la base piemontese di questa Academy, il loro punto di riferimento per l’intera regione. Sarebbe per noi un traguardo eccellente, perché questa collaborazione ci permette anche di dare ai nostri tecnici, e di conseguenza ai nostri ragazzi, un programma di lavoro di altissimo livello: con la Buffon Football Academy, infatti, tocchiamo il top per quanto riguarda i portieri». Conclude il massimo dirigente biancorosso.
Il tutto reso possibile anche grazie a quell'ottimo biglietto da visita che oggi è l’impianto della Mappanese, frutto del tanto lavoro che Graneri e il suo staff hanno compiuto da quando hanno deciso di intraprendere questo percorso, nonostante tutto sia cominciato pochi mesi prima dello scoppio della pandemia.