Qui Cuneo Olmo - Una società che unisce

Alla scoperta della nuova realtà che ha riunito le due anime sportive cittadine e che sta ottenendo grandi risultati

L'obiettivo che sembrava essere il più difficile, in realtà, si puo? dire che sia stato già quasi raggiunto. Far sì che il tifoso “purista” cuneese si affezionasse a questo nuovo Cuneo Olmo sembrava, infatti, piu? una “missione impossibile” che un traguardo da scrivere sull’agenda del sodalizio che ha (ri)regalato al capoluogo della Granda un’unica (e molto competitiva) società. «Inutile negarlo, quando siamo partiti c’era molto scetticismo anche dal punto di vista sportivo, i cuneesi non conoscevano il nostro modo di lavorare all’Olmo: è bastato, però, essere coerenti con quanto annunciato al momento della presentazione e fare ogni cosa seriamente per permettere a questo progetto non solo di nascere, ma anche di crescere cosi? velocemente. E di essere “accettato” da tutti»: Valter Vercellone è uno dei cinque amici - come sottolinea lui stesso - che compongono il consiglio di amministrazione presieduto da Mauro Bernardi con il suo vice (nonché ex presidente dell’Olmo) Riccardo Andreis e con altri due consiglieri, Giuseppe Parola e Giuseppe Beraudo. Ed e? anche quel direttore generale che ha contribuito a rendere l’allora Olmo una delle squadre più ambiziose dell’Eccellenza regionale e a trasportare tutto questo (uomini compresi) nella nuova famiglia del Cuneo Olmo.

E a supporto della missione impossibile di entrare in tackle nei “vecchi” cuori biancorossi è stata fatta anche la scelta di riaprire le porte dello stadio Paschiero per ospitare le gare casalinghe della prima squadra, «un palcoscenico importante e prestigioso che ci sta aiutando ad avvicinare sempre più tifosi». Proprio come il Settore Giovanile ha contributo a riportare a Cuneo tanti di quei ragazzi che negli ultimi anni si erano allontanati, dando vita a un vivaio di altissima qualità agonistica (con l’en plein di squadre iscritte ai regionali) e imponente anche nei numeri, con un totale di atleti tesserati (prima squadra compresa) che adesso tocca quota 350. «Anche in questo caso l’organizzazione è stata curata nei minimi dettagli - sottolinea Vercellone -. Oltre a Roberto Viviani, che è il responsabile del Settore Giovanile e l’uomo che cura i rapporti con la Juventus, abbiamo individuato dei responsabili per tutte le categorie per un lavoro di squadra davvero globale in cui tutti remano nella stessa direzione. Perché vogliamo che questo vivaio diventi un vero e proprio serbatoio per la nostra prima squadra, solo con questa filosofia possiamo pensare di continuare a crescere».

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