ROMA - Programma vaccinale, Mes, riapertura delle scuole, dl "condono": tanti i temi trattati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi che ha incontrato i giornalisti presenti alla conferenza stampa a Palazzo Chigi: una delle prime dichiarazion riguarda la fiducia al vaccino AstraZeneca: "Non ho ancora fatto la prenotazione, la mia fascia d'età prevede la vaccinazione con Astrazeneca quindi si, lo farò, lo ha fatto anche mio figlio l'altro giorno in Inghilterra".
Draghi: "Somministrazione AstraZeneca riparte domani"
Draghi: "AstraZeneca? Sospensione dovuta"
"La decisione non è stata presa per imitazione o 'per interessi tedeschi', niente del genere, secondo me era giusto perché chiunque al mio posto avrebbe fatto lo stesso. Così Draghi sulle motivazioni che hanno portato il Governo a sospendere momentaneamente le vaccinazioni col siero AstraZeneca. "Il Calo delle vaccinazioni è stato dopo lo stop di Astrazeneca solo per un giorno in cui siamo scesi da 150 a 100mila, poi sono state quasi compensate. se l'accaduto ha un effetto anche in futuro lo stimeremo nei prossimi giorni e agiremo di conseguenza. Il premier si sofferma anche sulla differenza con cui le Regioni stanno gestendo il programma vaccinale: " Le Regioni sul piano vaccinale vanno in ordine sparso e non va bene. Regioni che raggiungono il 30% dei vaccinati e altre ferme al 5%. Bisogna darsi regole comuni, prima anziani e persone fragili. Se ci sono problemi di gestione lo Stato c'è. L'Italia è la seconda in Europa per vaccinazioni, ma è distante dal Regno Unito perchè abbiamo meno siti vaccinali e meno personale, e perchè si fa una sola iniezione".
AstraZeneca: "Nessun nesso con eventi avversi"
Draghi: "Turismo e scuole, subito ripartenza"
"Per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo consentirà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media. Turismo colpito duramente, ma dobbiamo continuare a investire. L'Italia è la meta turistica di tutto il mondo, tornerà ad essere un'industria prospera", conclude il Presidente del Consiglio.
Draghi: "Dare soldi, non chiederli. Aiutiamo il mondo del lavoro"
Ora "è necessario accompagnare le imprese ei lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità ", afferma Draghi. "Verrà il momento di guardare al debito pubblico ma non è questo, in un'economia sostanzialmente in recessione: in Germania è stata avanzata una richiesta di debito, in Spagna e Francia anche. "La campagna delle vaccinazioni ha subito un rallentamento ma non è stato disastroso. La disponibilità in futuro a vaccinarsi possiamo stimarlo nei prossimi giorni, pensiamo ad esempio alla vicenda Astrazeneca, credo che alla fine sarà la razionalità L'obiettivo è arrivare a 500 mila dosi a metà aprile, siamo arrivati ??ora a 165 mila, a giugno contiamo di aumentare ancora ",conclude Draghi spiegando che si sta andando verso la massima capillarità dei siti vaccinali che si "conta di aumentare ancora".
Coronavirus, le regole da osservare in zona rossa
Draghi: "Economia Europea in emergenza, dobbiamo essere pratici"
"Bisogna essere pratici, si cerca di stare insieme ma qui si tratta della salute, se il coordinamento europeo deve funzionare seguirlo, se non funziona bisogna andare per conto proprio. Si tratta di affrontare una economia in stato emergenziale, il tempo delle grandi scelte economiche appartiene alla normalità e spero che arrivi presto ma ora non c'e". Il mancato rispetto degli accordi va punito e il coordinamento europeo è la prima strada da cercare sui vaccini. Se l'Ue prosegue su Sputnik bene sennò si procederà in un altro modo ". Lo afferma il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Con pragmatismo si deve cercare il coordinamento europeo, se non possono si riesce a mantenerlo si vedere altre strade", ha ancora detto riferimento alle parole degli scorsi giorni di Angela Merkel.
Draghi: "Vita del Governo? Decide il Parlamento. Mes? Non priorità"
Sull' utilizzo del Mes il Premier è chiaro: "Governo arriverà al termine del mandato? Sul MES durante le consultazioni mi si è chiesto cosa pensassi: bisogna essere pragmatici e i tassi di interesse non rendono il mes prioritario, c'è da dire che il Mes sarebbe investimento per la sanità, ma solo quando ci sarà un piano condiviso e valido si potrà usare, altrimenti buttiamo i soldi. La durata della vita del Governo la indicherà il parlamento ma dobbiamo rispondere agli obiettivi prefissati velocemente".