LOSANNA (Svizzera) - L'affannosa e atavica ricerca della vita su altri pianeti all'infuori della Terra sta subendo in questi anni un'incredibile accelerazione. Lo sviluppo tecnologico, le sonde, i rover, i metodi di ricerca sempre più qualificati stanno permettendo all'umanità di entrare a passo spedito nell'era in cui potrebbe giungere "il grande annuncio", che esalterebbe - e al tempo stesso terrorizzerebbe - gran parte della popolazione mondiale. Perseverance, il robottino recentemente atterrato su Marte, potrebbe quindi essere foriero di una notizia shock in tal senso ma - si avvisano scettici e timorosi - c'è ancora poco di cui preoccuparsi... E la "colpa", manco a dirlo, sarebbe dell'uomo!
"Quali sono i microbi che colonizzeranno Marte"
Uno studio della Nasa e del Centro aerospaziale tedesco, pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology, ha infatti constatato la sopravvivenza di diversi funghi e batteri (su tutti l'Aspergillus niger meglio noto come muffa nera, il Salinisphaera shabanensis, lo Staphylococcus capitis e il Buttiauxellasp) spediti nella media stratosfera a circa 38km di altezza. Gli scienziati coinvolti nel progetto, colpiti dalla resistenza di questi microrganismi ai raggi ultravioletti, ipotizzano il loro ambientamento anche alle inospitali condizioni marziane. Tra i rischi indicati c'è quello di eventuali malattie respiratorie che potrebbero colpire i futuri astronauti a causa dell'inalazione delle suddette spore, tra le opportunità, invece, si ritiene possano essere funzionali alla produzione di cibo ed alla creazione di materiali durante il "soggiorno" sul Pianeta Rosso.