Lombardia e Sardegna in zona arancione, ecco cosa cambia

Arrivata la firma dell'ordinanza da parte del ministro Speranza. Si torna al servizio d'asporto per bar e ristoranti fino alle 18. DAD per le scuole superiori, in presenza per medie ed elementari
Lombardia e Sardegna in zona arancione, ecco cosa cambia© ANSA

MILANO - Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza per far rientrare la Lombardia in zona arancione. La decisione, si legge nell'atto, è stata presa "in ragione degli elementi sopravvenuti conseguenti alla rettifica dei dati operata dalla Regione Lombardia ora per allora, come certificati dalla Cabina di regia". Cambieranno, dunque, regole e restrizioni che saranno meno rigide. Per quanto riguarda gli spostamenti continuerà ad esserci il coprifuoco dalle 22 fino alle 5, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità, studio e salute. Ci si potrà muovere dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti entro 30 chilometri dai confini. Bar e ristoranti saranno chiusi tutti i giorni ma sarà consentito il servizio d'asporto fino alle 18. I centri commerciali non saranno aperti nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, tabaccherie, edicole e punti vendita di alimentari all'interno. Chiusi anche musei e mostre. Oltre alla Regione di Fontana, anche la Sardegna in zona arancione: il ministro Speranza aveva firmato un'ordinanza in tal senso il 22 gennaio.

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Le regole su scuola e trasporti in Lombardia 

Proseguirà la didattica a distanza per le scuole superiori ad eccezione degli studenti con disabilità. Prevista in presenza, invece, per scuole d'infanzia, elementari e medie. Non riapriranno, invece, le università ad eccezione di alcune attività per le matricole. Il traporto pubblico sarà ridotto al 50% mentre resteranno chiusi centri scommesse, sale giochi, bingo, slot machine, piscine, palestre, teatri e cinema. 

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Sardegna in zona arancione, Solinas: "Paradosso, ci tuteleremo"

"Abbiamo già manifestato ieri le nostre perplessità al ministro, speriamo in una rettifica oggi di questa decisione, altrimenti tuteleremo le ragioni della Sardegna in altre sedi". Così il governatore della Sardegna, Christian Solinas, sull' inserimento dell'isola in zona arancione. "È un paradosso, siamo qui a inaugurare un nuovo reparto di terapia intensiva con 30 posti - dice Solinas a Sassari, al taglio del nastro del nuovo reparto di terapia intensiva dell'Aou - e altri 14 ce ne saranno disponibili tra qualche giorno al Binaghi. Questo mentre il ministero ha preso una decisione per superamento percentuale dei ricoveri". Di tutt'altro tono le dichiarazioni di Mario Nieddu, assessore alla Sanità dell'Isola : "Nuovi focolai nelle case per anziani e superamento del limite del 30% di occupazione delle terapie intensive individuato dal ministero della Salute: queste sono le ragioni per cui la Sardegna è diventata Regione a "rischio alto", ed è passata in zona arancione. La Sardegna ha superato la soglia tollerata per le terapie intensive dell'1%. Nieddu ha chiarito che è stato superato, invece, il problema del ritardo nella trasmissione dei dati che nelle settimane scorse aveva contribuito alla classificazione dell'Isola come Regione ad alto rischio. "Ci siamo rimessi in pari", ha detto. L'assessore, intanto, è diretto a Sassari per l'inaugurazione di trenta nuovi posti di terapia intensiva presso l'azienda ospedaliera universitaria.

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