TORINO - È crollato l'iconico radiotelescopio di Arecibo, sull'isola di Porto Rico, con il quale per sessanta anni abbiamo osservato l'universo e provato a comunicare con gli alieni. È collassato al suolo dopo che ha ceduto l'ultimo cavo di sicurezza che sorreggeva il grande 'Dome' da 820 tonnellate sospeso a 150 metri di altezza. Dalla National Science Foundation hanno assicurato che nessuno si è fatto male. Il telescopio sarebbe comunque stato demolito dopo i due gravi incidenti di quest'anno che hanno reso inservibile la gigantesca antenna, larga 305 metri e formata da quasi 40 mila pannelli di alluminio montati su una rete di cavi d'acciaio. Il telescopio di Arecibo è stato protagonista di diversi film come Contact e Species ed è apparso pure in un episodio della serie tv X-Files. Indimenticabile poi la passeggiata acrobatica di Pierce Brosnan per raggiungerei il Dome nel 17esimo James Bond GoldenEye del 1995.
A cosa serviva il telescopio di Arecibo
Il telescopio di Arecibo è stato inaugurato nel 1963. È stato utilizzato in diverse iniziative volte a captare messaggi alieni, compresa la più famosa di tutte, SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence). Nel 1964 Arecibo è stato cruciale nella ricerca per ricalcolare il tempo di rotazione di Mercurio, abbassando di 29 giorni la precedente erronea misura, e successivamente è stato utile per la scoperta delle stelle di neutroni, l'ultimo stadio di vita delle stelle molto grandi. Nel 1989, grazie all'osservatorio di Arecibo, è stato possibile ottenere la prima immagine radar di un asteroide (quella di 4769 Castalia) e di intuire l'esistenza di pianeti esterni al nostro sistema solare. Nel 1974 la sua antenna è stata utilizzata per inviare il famoso "messaggio di Arecibo", verso l'Ammasso globulare di Ercole, un sistema composto da circa mezzo milione di stelle a circa 25 mila anni luce da noi. Il messaggio radio, ideato da Frank Drake (padre della ricerca di vita extra-terreste e del del progetto SETI) con rappresentazioni schematiche del sistema solare, della molecola di Dna, di un essere umano e dello stesso radiotelescopio, è ancora in viaggio. Nel caso venisse captato da qualcuno, potremmo ricevere una risposta non prima di 50 mila anni.