Una vita tra i pali dell'Estudiantes. Alberto José Poletti, nato a Buenos Aires il 21 luglio 1946, si guadagna notorietà internazionale negli anni Sessanta con la casacca del club argentino: dopo aver vinto il Metropolitano del 1967, infatti, vince la Libertadores 1968 tenendo la porta inviolata in otto occasioni. E, nello stesso anno, trionfa anche in due competizioni intercontinentali di prestigio: l'Interamericana contro i messicani del Toluca e l'Intercontinentale di fronte ai campioni d'Europa del Manchester United. Contro l'attacco dei Red Devils formato da George Best, Denis Law e Bobby Charlton, in particolare, Poletti tiene la rete inviolata all'andata e subisce un solo gol al ritorno. L'Estudiantes si ripete in Libertadores nel 1969, andando a disputare la sua seconda Intercontinentale di fila contro il Milan: al termine del violento match di Buenos Aires, lo stesso Poletti è ritenuto tra i giocatori più rissosi nei confronti dei rossoneri e la federcalcio argentina lo squalifica a vita. Arrestato, inoltre, finisce in prigione per 30 giorni di detenzione, prima di ricevere la grazia e vedersi tolta la squalifica a vita.
Cesenatico segnata dal naufragio della "Consolata"
Il 21 luglio 1946 è tristemente ricordato come il giorno del naufragio della motonave "Consolata", disgrazia avvenuta a Cesenatico a poca distanza dalla riva. L'incidente è avvenuto in seguito ad un improvviso fortunale che si abbatté su una lunga fascia della costa adriatica e provocò decine di morti, da Venezia a San Benedetto del Tronto. Ma fu proprio Cesenatico a registrare il maggior numero di vittime: tra le onde in burrasca trovarono infatti la morte addirittura 17 persone. Erano i componenti di una comitiva partita da Bussecchio, in provincia di Forlì, organizzata dalla locale cooperativa Casa del Lavoratore, per trovare un po' di svago e godersi una giornata di sole. La più piccola delle vittime aveva appena un anno.