La prima pagina di Tuttosport del 16 giugno è interamente dedicata alla partenza del Giro d'Italia, con la prima tappa e la maglia rosa conquistate da Cottur. Ma ad impressionare è, soprattutto, l'accoglienza riservata alla corsa rosa dal popolo italiano. «Il Giro d'Italia ha avuto un'apertura trionfale – si legge in apertura –. La gente ha subito fatto sapere cosa pensava del Giro: lo voleva, andava benissimo così, lo pretendeva, ne era entusiasta. La carovana, partendo dalla sede della Gazzetta e attraversando tutto il centro di Milano, ha ricevuto l'abbraccio festoso, l'augurio commosso, l'evviva clamoroso di una folla enorme, schierata ordinatamente per chilometri e chilometri sui viali dei corsi, affacciata a tutte le finestre e su tutte le piante, aggrappata ai monumenti. Più niente repubblica o monarchia: evviva lo sport, tutti uniti a gridarlo».
Il celebre discorso di De Gaulle a Bayeux
Il generale De Gaulle, 16 giugno 1946, pronuncia un celebre discorso. E lo fa dopo aver scelto il momento e il posto più scenografici, nel giorno del secondo anniversario del suo ritorno dall'esilio: a Bayeux, dove aveva pronunciato il suo primo discorso esponendo idee innovative sulla futura Costituzione. De Gaulle propone un'assemblea eletta direttamente per suffragio universale e una seconda camera di controllo, con membri eletti per la maggior parte dai consigli regionali e comunali, ma anche scelti da diverse organizzazioni investite di un ruolo importante nella vita della nazione. Il potere esecutivo toccherà al presidente, eletto da un collegio formato da membri di entrambe le camere, oltre a rappresentanti esterni. Nel discorso di Bayeux non si può leggere nulla di rivoluzionario, ma sulla stampa transalpina sarà immediatamente attaccato per un supposto affronto alla democrazia.