Jack Johnson, il più famoso afroamericano sulla Terra

Il 10 giugno 1946, in un tragico incidente stradale, perde la vita uno dei più celebri pugili della storia. Nello stesso giorno, in Italia, la Corte di Cassazione proclama la vittoria della Repubblica
Floyd Mayweather, 1,03 miliardi di euro (1,08 miliardi di dollari)© EPA

Jack Johnson è stato definito «per oltre dieci anni, il più famoso afroamericano sulla Terra». Tesi sostenuta dal fatto che, ispirandosi alla sua carriera di pugile, siano stati prodotti documentari, film (“Per salire più in basso” con James Earl Jones, 1970) e persino album di jazz (“A Tribute to Jack Johnson” di Miles Davis). Nato a Galveston, in Texas, da una famiglia di ex schiavi nel 1878 e scomparso il 10 giugno 1946, Johnson ha mosso i primi pass sul ring combattendo nelle “battle royal”, gli incontri d'intrattenimento tra neri per un pubblico di bianchi. Debuttò come professionista nel 1897, all'età di 19 anni, e nel 1903 conquistò il titolo mondiale dei pesi massimi di colore, destinato ai soli atleti afroamericani. Nel 1908 divenne il primo pugile di colore a conquistare il titolo mondiale dei pesi massimi, mentre due anni più tardi sconfisse l'imbattuto James J. Jeffries in quello definito come "l'incontro del secolo". Mantenne il titolo mondiale per quasi 7 anni, prima di essere sconfitto da Jess Willard nel 1915. Disputò il suo ultimo incontro professionistico nel 1938, all'età di 60 anni: grande amante delle automobili, morì tragicamente a seguito di un incidente stradale nei pressi di Franklinton.

La Corte di Cassazione proclama la vittoria della Repubblica

Unanimemente identificata nel 2 giugno, la nascita della Repubblica in Italia visse un passaggio fondamentale il 10 giugno 1946. A quasi una settimana dal referendum che attirò gli italiani alle urne anche nella mattinata del 3 giugno, infatti, in quella giornata la Corte di Cassazione proclamò in via ufficiale i risultati del referendum: 12.717.923 cittadini risultarono favorevoli alla Repubblica, 10.719.284 invece votarono la Monarchia. Alle votazioni, per la prima volta in una consultazione politica nazionale, avevano espresso il proprio parere anche le donne: risultarono votanti circa 13 milioni di donne e 12 milioni di uomini, pari complessivamente all'89,08% degli allora 28.005.449 aventi diritto al voto. I risultati, il giorno successivo, ebbero ovviamente un clamoroso risalto su tutta la stampa nazionale ed internazionale.

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