«Dopo la grandine, lieve pioggia»: così Tuttosport, il 6 maggio 1946, analizza una seconda giornata delle fasi finali di Serie A con sole 9 reti a referto, contro le 23 del primo turno. A spiccare, le vittorie ancora di Inter e Torino. Con i nerazzurri che superano di misura la Juventus in una sfida accesa e combattuta, decisa da una rete di Penzo. «Lo spettacolo offerto dal pubblico sportivo della metropoli lombarda è stato stupendo - si legge in apertura -. Io credo che mai finora spettacolo sportivo abbia avuto un concorso di folla così imponente. Oltre ai 51mila spettatori paganti almeno altri 10mila sono riusciti ad entrare valicando staccionate e cancelli, sicché, per dirla con una frase trita, si era sul campo ed in tribuna stipati come le acciughe nel barile. La partita fu bella, avvincente e combattuta dalle due squadre dal primo all'ultimo istante: non ebbe soste, non ebbe incidenti degni di nota, si svolse insomma nel più regolare dei modi».
Susan Elisabeth Brown, dal piccolo al grande schermo fino al teatro
Tra le sue interpretazioni più celebri c’è senza dubbio quella di Septa Mordane nella serie televisiva di successo mondiale “Il Trono di Spade” firmata HBO; ma anche quella di June in “The Iron Lady”, il film che racconta la vita dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, ruolo interpretato da Meryl Streep che le è valso il terzo Oscar. Ma nella carriera di Susan Elisabeth Brown, nata a Bristol (Inghilterra) il 6 maggio 1946, non trovano spazio solo piccolo e grande schermo: è stata, infatti, anche un’apprezzata attrice teatrale, candidata al Tony Award alla miglior attrice non protagonista in un’opera teatrale per la sua interpretazione in “Angel in America”. Negli ultimi anni per il grande schermo ha fatto anche parte del cast dei film “Now is good” (2012) e “La Ragazza del dipinto” (2013): per la televisione ha, invece, preso parte alle serie “L’ispettore Barbaby”, “Atlantis” e “Agatha Christie’s Partners in Crime”.