La prima pagina di Tuttosport di lunedì 15 aprile 1946, a dispetto della 26ª giornata di campionato andata in scena il pomeriggio precedente, è monopolizzata dalla cronaca dedicata ad un'attesa classica delle due ruote come l'allora Milano-Mantova. «Dopo lo spettacoloso successo della Bianchi alla Sanremo e della Benotto alla Milano-Torino, questa volta è stato un verde oliva della Legnano, Ricci, a vincere – introduce il corposo articolo sulla corsa a firma Ruggero Radice –. Tre classiche: tre corse entusiasmanti, ecco il bilancio di un mese di ciclismo. Perché oggi, in verità, abbiamo vissuto una gara superba, velocissima, con fughe iniziali, riprese impensate, colpi di scena, inseguimenti vigorosi e una conclusione a tre sulla pista che ha sorpresi quanti ritenevano, non a torto, Leoni ben superiore a Ricci in volata».
Nasce il contratto collettivo per tagliatori e tagliatrici delle sartorie
Il 15 aprile 1946, a Milano, l'intervento del Sindacato Interprovinciale degli Industriali dell’Abbigliamento su Misura, Pellicciai, Modisterie e Modellisti porta alla stipula di un contratto collettivo «da valere per i tagliatori e le tagliatrici sarte dipendenti dalle sartorie su misura per uomo, signora e modellisti». Tra gli altri punti trattati dall'accordo, spiccano «la durata di lavoro di 48 ore settimanali, ripartite in otto ore giornaliere; la visita medica cui il tagliatore o la tagliatrice potranno essere sottoposti anche prima dell’assunzione in servizio da parte del medico di fiducia della ditta; l'impiego in qualunque dei laboratori gestiti dalla ditta, nella quale sono occupati, purché situati nel medesimo Comune; la compensa delle ore straordinarie di lavoro con il 25% in più della paga normale se effettuate nei giorni feriali e col 50% in più se trattasi di ore notturne o in giorni festivi; l'impegno delle aziende verso una tagliatrice in stato di gravidanza, per tre mesi, del trattamento economico previsto per il caso di malattia; la garanzia di un periodo annuo di riposo retribuito tra i 10 ed i 20 giorni a seconda dell'anzianità in azienda».