La carriera in pedana di Suzana Ardeleanu, fiorettista rumena nata l'8 marzo 1946, è stata scandita dalle medaglie iridate. Ben sei, infatti, le edizioni del Mondiali di scherma in cui la nativa di Satu Mare, nella regione storica della Transilvania, è salita sul podio. Il botto ad appena 23 anni, all'appuntamento de L'Avana nel 1969: oro a squadre insieme alle compagne Ileana Drimba, Olga Orban-Szabo, Maria Vicol ed Ana Ene. Quindi un lungo abbonamento al bronzo, conseguito per 5 volte in 6 anni nelle rassegne di Goteborg 1973, Grenoble 1974, Budapest 1975, Buenos Aires 1977 ed Amburgo 1978. Una sola la partecipazione olimpica, ai Giochi di Mosca 1980: 24° posto nel fioretto individuale e 9ª piazza nella prova a squadre.
Nel 1946 la prima mimosa della storia italiana
La mimosa, il fiore simbolo (tutto italiano) della Festa della Donna, “appare” per la prima volta l’8 marzo 1946 e da quel momento entra ufficialmente nella nostra tradizione: la scelta è attribuita a Teresa Mattei e Marisa Rodano. In occasione del primo otto marzo dopo la guerra e dopo il fascismo – e anche del primo voto, due giorni dopo, a cui hanno preso parte anche le donne – l’Unione Donne in Italia voleva regalare insieme ai volantini anche un fiore, così come avveniva in Francia con le violette. Ma mancavano i soldi per comprare e regalare fiori: «Tutto è avvenuto in una riunione del comitato direttivo UDI a Palazzo Giustiniani, durante la quale avevamo discusso della necessità di scegliere un fiore simbolo. Passammo in rassegna diverse possibilità: scartato il garofano, già legato al Primo maggio, esclusi gli anemoni perché troppo costosi, la mimosa sembrava convincente perché, almeno nei dintorni di Roma, fioriva abbondante e poteva essere raccolta senza costi sulle piante che crescevano selvatiche», ha raccontato la stessa Rodano.