Su Tuttosport del 2 febbraio 1946 viene lanciato l'allarme circa il calendario di un campionato destinato a sconfinare in piena estate. «Panta rei, dice Eraclito: tutto scorre – si legge in prima pagina –. Ma questo campionato scorre fin troppo e, se non troverà una diga, dilagherà... nella prossima stagione. Cercate un almanacco 1946 e fate i conti. Siamo già a febbraio. Ricuperando in giorni feriali le partite sospese, rimangono 25 domeniche a finire il campionato: 11 di eliminatorie e 14 di finali. Si arriva così, tutto andando liscio senza qualificazioni e finalissime, al 21 luglio, santa Prassede. Ma avremo le elezioni, almeno amministrative, e queste non avverranno sincornicamente la stessa domenica. Si conta sui giovedì dell'Ascensione e del Corpus Domini, ma queste cadranno durante le finali e non si potranno ricuperare, durante le finali, le eliminatorie...».
Accademia della Crusca, dieci presidenti e due Commissioni
Dieci presidenti e due Commissioni: l’Accademia della Crusca, uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana, nell’ultimo secolo ha modificato dodici volte la propria guida. In particolare, dal febbraio 1945 e fino al 2 febbraio 1946 è stata diretta dalla Commissione nominata dal Governo Militare Alleato composta da Luigi Foscolo Benedetto (commissario straordinario), Bruno Migliorini e Attilio Momigliano. Una reggenza che arrivò successivamente agli anni della Commissione straordinaria per il riordinamento della Real Accademia della Crusca, di nomina ministeriale, composta da Mario Casella, Giovanni Gentile (presidente) e Giorgio Pasquali. Dal 1946 a oggi, invece, si sono susseguiti sette presidenti, da Luigi Foscolo Benedetto (dal 1946 al 1949) fino all’attuale Claudio Marazzini, linguista e accademico italiano, eletto il 23 maggio 2014 e oggi in carica per il terzo mandato.