Crotone piange capitan Ezio Scida

Il 18 gennaio 1946 la bandiera della società calabrese perde la vita in un incidente sull'automezzo che trasportava la squadra. Quel giorno nasce Katia Ricciarelli, talento contestato della lirica italiana
Crotone piange capitan Ezio Scida© Getty Images

L'intitolazione dello stadio di Crotone alla memoria di Ezio Scida è legata, come sovente in questi casi, ad un episodio tragico. Storico capitano della società calabrese negli anni Quaranta, con la squadra impegnata a cavallo tra il campionato regionale di Promozione e la Serie C, il numero 4 morì infatti ad appena 30 anni in un tragico incidente stradale. Il 18 gennaio 1946, durante un viaggio verso Castrovillari per un'amichevole contro la squadra locale, l'automezzo che trasportava la squadra si ribaltò a causa del manto stradale sdrucciolevole nei pressi di contrada Cammarata, una località di campagna non lontana dalla destinazione: nella dinamica perse la vita proprio lo stesso Scida, rimanendo schiacciato da uno dei bidoni di nafta caricati sul veicolo. E così Silvio Messinetti, all'epoca sindaco di Crotone e presidente della società rossoblù, decise insieme all'amministrazione comunale di intitolargli subito l'impianto sportivo della città.

Il soprano che vinse il Nastro d'Argento

Applaudita in tutto il mondo, ma anche aspramente contestata soprattutto negli anni ’80, quando un declino vocale le costò alcune critiche di fronte a ruoli troppo spinti: Katia Ricciarelli, nata a Rovigo il 18 gennaio 1946, ha vissuto una brillante seppur a volte complicata carriera da soprano, iniziata a Mantova nel 1969 con “La Boheme” per poi proseguire al Regio di Parma l’anno dopo ne “Il Trovatore”; e fino a tutti i maggiori teatri del Mondo, da Chicago alla Scala di Milano, da Londra a New York. Nonostante le critiche, ha sempre portato avanti questo percorso al quale, con il nuovo millennio, ha affiancato anche quello di attrice che l’ha portata sia in fiction televisive, sia al cinema, dove è celebre il ruolo di protagonista ne “La Seconda notte di nozze” di Pupi Avati, che le è valso anche il Nastro d’Argento. La sua vita privata è stata caratterizzata principalmente dal matrimonio con Pippo Baudo, iniziato nel 1986 e concluso nel 2004. Per la sua biografia “Altro di me non saprei narrare”, ha scelto di avvalersi della collaborazione di Gioconda Marinelli.

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