La prima di 425 presenze nel Genoa per Becattini

Il 13 gennaio 1946 è il giorno dell'esordio di "palla di gomma" con la maglia rossoblù, nella sfortunata trasferta a Bologna. E anche del primo numero in edicola de "La Settimana Palazzolese", nuovo settimanale locale
La prima di 425 presenze nel Genoa per Becattini© Marco Canoniero

La lunga avventura in campo di Fosco Becattini con la maglia del Genoa ha avuto inizio un pomeriggio del 1946: era il 13 gennaio, in particolare, giorno della poco fortunata trasferta del Grifone a Bologna, persa col punteggio di 4-0. In quella occasione il terzino classe 1925, per la sua non eccelsa statura e la sua agilità soprannominato "palla di gomma", raccolse la prima di 425 presenze in rossoblù, bottino che gli valse un primato assoluto poi battuto soltanto da Gennaro Ruotolo nel 2002. Cresciuto nel vivaio del Sestri Levante, Becattini indossò la maglia numero 3 del Genoa fino al campionato 1960/1961, indossando anche in due partite la casacca della Nazionale. Appesi gli scarpini al chiodo, è stato anche allenatore in Serie D al Sestri Levante e per una stagione in Serie C al Rapallo Ruentes.

Il primo appuntamento con "La Settimana Palazzolese"

Domenica 13 gennaio 1946 compare nelle edicole della città bresciana di Palazzolo sull’Oglio il primo numero di un nuovo settimanale locale, “La Settimana Palazzolese”, che nella testata aveva il motto “Unione-Carità”. L’ideatore era stato Alfredo Marzoli, diciannovenne operaio filatore, che aveva innanzitutto dovuto lottare con le limitazioni, ancora in vigore, della libertà di stampa e con la marea di carte bollate necessarie per avere l’autorizzazione a pubblicare un nuovo giornale. Ma il suo desiderio di creare un’occasione di incontro fra uomini diversi per educazione e formazione politica e di creare una palestra per l’esercizio della carità tra abitanti della stessa terra e con gli stessi problemi fu più forte. La rosa dei collaboratori rispecchiava questo desiderio, tutti di diverso orientamento politico e diversa estrazione sociale, per garantire al foglio quel largo consenso di tutte le realtà vive del paese. Anche se tutte queste posizioni diventarono ben presto inconciliabili.

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