«La macchina granata limita la produzione»

Questo il titolo di apertura di Tuttosport del 17 dicembre 1945, a proposito della vittoria del Torino per 2-0 ai danni dell'Atalanta. Quel giorno muore Silvester Schiele, uno dei quattro storici fondatori del Rotary Club, realtà oggi presente in tutto il mondo con oltre un milione di soci
«La macchina granata limita la produzione»

Su Tuttosport del 17 dicembre 1945 trova ampio risalto il riepilogo della giornata di campionato andata in scena nel pomeriggio precedente. E, in particolare, la corsa di Torino e Juventus alle spalle della capolista Inter. I granata superano per 2-0 l'Atalanta grazie a Gabetto ed Ossola («Qualche cilindro s'inceppa e la macchina granata limita la produzione», il titolo in prima pagina), mentre i bianconeri con analogo punteggio hanno ragione del Venezia. «Forse sarà nel piano strategico non impressionare gli avversari con reti fatte a mezze dozzine per volta. Forse è nello stesso temperamento castigato e sereno tenere, come si dice, la misura anche in ciò che è l'espressione più vistosa e clamorosa del gioco: le reti. Fatto sta che questa squadra, che ha mestiere e classe da vendere, dopo aver dominato il Venezia per quanti minuti ha una partita, se n'è uscita con un bottino assai modesto», la cronaca della sfida.

Schiele, uno dei quattro fondatori del Rotary Club

È stato uno dei cosiddetti “primi quattro Rotariani” che il 23 febbraio del 1905 si incontrarono nella stanza 711 dell’Unity Building nel centro della città di Chicago in quella che divenne la prima riunione di Rotary Club. Insieme a Paul Harris, Gustavus Loehr e Hiram Shorey, Silvester Schiele fu quindi tra i fondatori di questa realtà nata dal desiderio di “realizzare affiatamento tra persone del settore degli affari” e che oggi è diventata una rete globale di 1,2 milioni di uomini e donne “continuamente impegnati, fino alla fine, a migliorare il mondo in cui viviamo”. Commerciante di carbone, Schiele ricoprì l’incarico di primo presidente del club di Chicago nel 1905 e fu il terzo tesoriere del Rotary International. Lui e Harris divennero amici a vita e anche vicini di casa nel South Side di Chicago: morì il 17 dicembre 1945 e fu seppellito presso il Mount Hope Cemetery della città.

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