L'inizio del tramonto per Primo Carnera

Il 21 novembre 1945 il pugile affronta Musina, che lo sconfigge alla settima ripresa nella sua terzultima volta sul ring. Quella stessa sera al teatro Bolshoi di Mosca va in scena la prima rappresentazione dell'opera teatrale "Cenerentola"
L'inizio del tramonto per Primo Carnera© ANSA

Il 21 novembre 1945 è la data che, più di tutte, segna l'inizio del tramonto per Primo Carnera. Il colosso di Sequals, quella sera, è infatti impegnato sul ring di Milano contro Luigi Musina, ex campione europeo dei mediomassimi che dopo la guerra aveva “traslocato” nei massimi. Carnera ha però ormai 39 anni, ha subito l'asportazione di un rene e viene dalla lunga inattività causata dal conflitto bellico: Musina, con i suoi 27 anni e a dispetto dei circa 30 chili in meno di peso, lo sconfigge così alla settima ripresa, dopo averlo mandato al tappeto già due volte nel corso del primo round. I 6.000 spettatori del Teatro Nazionale impazziscono per lui, insieme agli almeno altrettanti rimasti fuori alla disperata ricerca di un biglietto. I due pugili si sfideranno altre due volte e, in entrambe le occasioni, Musina si confermerà nettamente superiore: saranno quelli gli ultimi tre incontri della straordinaria carriera di Carnera.

La favola di Cenerentola conquista anche a teatro

Nell’immaginario collettivo è celebre per la famosa scarpetta, i rintocchi della mezzanotte, una zucca che diventa una carrozza. Cenerentola, celebre favola di Charles Perrault, oltre a essere un amatissimo cartone animato, è anche un balletto spettacolare entrato nel grande repertorio classico per la magia della trama e la suggestione delle musiche di Sergej Prokof’ev. La prima rappresentazione a teatro risale al 21 novembre 1945 al Bolshoi di Mosca e ancora oggi questo capolavoro richiama nelle sale un pubblico sempre numeroso. Proprio in occasione della prima, lo stesso Prokof’ev aveva scritto: “Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di Cenerentola era l’amore poetico tra lei e il Principe, la nascita e il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla sventura e alla gioia. Ho composto Cenerentola nel solco della tradizione del balletto classico russo”.

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