Il 29 ottobre 1945, in vista degli imminenti appuntamenti amichevoli, la Figc dirama la lista dei calciatori chiamati a vestire la casacca dell'Italia. A farla largamente da padrone, come consuetudine per l'epoca, è l'ampio drappello di elementi selezionati dal Torino: figurano Bacigalupo, Ballarin, Castigliano, Ferrari, Grezar, Loik, Maroso, Mazzola, Ossola e Rigamonti. Della Juventus vengono convocati Parola, Piola, Sentimenti III e Sentimenti IV, a sommarsi a Bertoni e Trevisan del Genoa, a Biavati, Todeschini e Valcareggi del Bologna, a Campatelli, Franzosi, Marchi, Milani e Passalacqua dell'Inter, a Costagliola del Bari e Degano del Livorno, a Grattoni e Badio della Triestina, a Gimona e Zorzi del Milan e, infine, a Fattori del Vicenza. In vista l'amichevole a Locarno dell'11 novembre contro la Svizzera, ma anche un appuntamento con l'Austria «tra la fine di dicembre e la prima quindicina di gennaio, in dipendenza degli impegni degli austriaci».
A New York viene venduta la prima "biro"
È il 29 ottobre 1945 quando, in un grande magazzino di New York, viene messa in vendita la prima penna a sfera al prezzo di 12,50 dollari. L’invenzione, che segna il superamento del raffinato binomio penna e calamaio, è riconosciuta al giornalista ungherese László József Bíró che nel 1938, vedendo una palla che, uscita da una pozzanghera, lasciava una scia sulla terra, pensò che questo principio potesse valere anche con l’inchiostro; pare, inoltre, che il primo a ribattezzare la penna a sfera con il più celebre e attuale “biro” sia stato Italo Calvino, prendendo proprio spunto dal nome dell’inventore della stessa. Una curiosità: mentre in Cina e in molti Paesi asiatici vengono preferite le punte da 0,38 a 0,7 millimetri di diametro, che meglio si adattano alla scrittura di ideogrammi, nel Paesi occidentali è di gran lunga la misura da 1 millimetro quella più utilizzata.