Romeo Benetti, scuola italiana a centrocampo

Il 20 ottobre 1945 nascono ad Albaredo d'Adige due gemelli, ultimi di otto fratelli: Romeo e Giulietta, il primo destinato a una brillante carriera da calciatore con Juve e Milan. Quel giorno a Roma viene organizzato il primo congresso dell’Unione Donne Italiane
Romeo Benetti, scuola italiana a centrocampo© AG ALDO LIVERANI SAS

Un parto gemellare, il 20 ottobre 1945, arricchisce una famiglia di Albaredo d'Adige degli ultimi due di otto fratelli: per celebrare il lieto evento, i genitori decidono di dare ai due ultimi arrivati i nomi di Romeo e Giulietta. Comincia così la storia di Romeo Benetti, uno dei più grandi centrocampisti che la scuola italiana abbia mai sfornato. Un mastino di centrocampo arrivato all'apice (due partecipazioni ai Mondiali e altrettante agli Europei con la maglia della Nazionale) dopo una lunga gavetta: Bolzano in Serie D, Siena e Taranto in C e Palermo in B, prima di una lunga avventura in Serie A che gli ha portato in dote una Coppa Uefa e due scudetti con la Juventus, una Coppa delle Coppe col Milan e ben cinque Coppe Italia (due in rossonero, una in bianconero e due con la Roma). Appesi i proverbiali scarpini al chiodo ha vissuto una breve parentesi da allenatore, vincendo un campionato e un Torneo di Viareggio con la Primavera della Roma.

 Il primo atto ufficiale dell'Unione Donne Italiane

La città di Firenze ospita, il 20 ottobre 1945, il congresso di fondazione dell’Unione Donne Italiane: un momento che rappresenta il culmine di un percorso iniziato con la nascita, nel novembre del 1943 a Milano, dei “Gruppi di difesa della donna”, considerati la più grande organizzazione femminile fondata sull’unità delle donne al di là di discriminazioni sociali, politiche e religiose. Durante la guerra organizzano scioperi contro i nazifascisti, creano una rete di assistenza alle famiglie dei deportati e dei caduti, partecipano a sabotaggi nelle fabbriche che producono materiale di guerra. Nel 1944 le maggiori dirigenti di questi gruppi riunite a Roma decidono di farli convogliare in un’unica associazione che sin da subito è impegnata nella ricostruzione del dopoguerra, nel sostegno a donne e bambini, nella conservazione della pace contro la guerra e contro la bomba atomica e nella conquista del diritto al voto, al lavoro e allo studio.

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