Hovey, il tennista delle finali agli US Open

Il tennista americano Frederick Hovey centra l'ultimo atto del torneo alla sua prima partecipazione e si ripete altre tre volte. Scompare il 18 ottobre 1945 a Miami, giorno in cui inizia l’insieme dei processi ai nazisti coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale e nella Shoah
Hovey, il tennista delle finali agli US Open© EPA

Cresciuto nella piccola cittadina di Newton Centre, nel Massachusetts, Frederick Hovey si è imposto come uno dei tennisti più performanti di fine Ottocento. Dopo gli studi alla Brown University, anni durante i quali si laurea campione intercollegiale per due volte in singolare e altrettante in doppio, Hovey nel 1892 esordisce nell'attuale Us Open raggiungendo subito la finale, persa in quattro set contro il connazionale Oliver Campbell. Una storia che si ripete anche nell'edizione successiva, quando il classe 1868 nell'ultimo atto si deve arrendere a Robert Wrenn. La medesima finale andrà in scena altre due volte: nel 1895 con il primo e unico titolo del Grande Slam vinto in carriera da Hovey e nel 1896 con un'altra affermazione da parte di Wrenn. I due tornei vinti in doppio nel 1893 e nel 1894 contribuiranno alla decisione di inserire Hovey – nel frattempo scomparso a Miami il 18 ottobre 1945 – nella International Tennis Hall of Fame.

 Il primo atto del "Processo di Norimberga"

La mattina del 18 ottobre 1945 viene aperto il primo Tribunale Militare Internazionale della storia negli edifici della Corte Suprema di Berlino: inizia così l’insieme dei processi ai nazisti coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale e nella Shoah. Questa prima udienza viene presieduta dal giudice sovietico Nikitcenko che, in apertura, annuncia che “a partire dalla prossima che avrà luogo tra un mese a Norimberga la corte sarà presieduta dal britannico Lawrence”. L’udienza inaugura, dunque, quello che è conosciuto come “Processo di Norimberga”: comincia con la presentazione degli atti d’accusa contro i 24 principali criminali di guerra e contro sei organizzazioni criminali. Il primo a essere menzionato individualmente è Hermann Göring, accusato di essere stato il promotore dei campi di concentramento. A lui seguono Alfred Rosenberg e Robert Ley, propagatori della teoria della “razza dominante” e istigatori della lotta antisemita.

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