Vaiolo delle scimmie, la nuova variante: sintomi, trasmissione e vaccino

Tutto quello che c'è da sapere sulla malattia infettiva virale che si può trasmettere all'uomo
Vaiolo delle scimmie, la nuova variante: sintomi, trasmissione e vaccino© EPA

L'Organizzazione Mondiale della Sanità nei giorni scorsi ha dichiarato un'emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie, una malattia infettiva zoonotica causata dal virus MPXV. Così come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità questo virus può trasmettersi da animali a esseri umani e anche da persona a persona, specialmente attraverso contatti stretti, ferite aperte o oggetti contaminati. La malattia ha un periodo di incubazione che varia tra 5 e 21 giorni. I sintomi iniziano con una fase prodromica che dura da 0 a 5 giorni, caratterizzata da febbre, mal di testa intenso, ingrossamento dei linfonodi, mal di schiena, dolori muscolari e forte debolezza. Successivamente, entro 1-3 giorni dalla comparsa della febbre, si sviluppa un'eruzione cutanea, che inizia solitamente dal viso (nel 95% dei casi) e si diffonde poi ad altre parti del corpo.

Vaiolo delle scimmie: la diffusione e la trasmissione

Il vaiolo delle scimmie, per il quale l'OMS ha dichiarato un'emergenza internazionale il 14 agosto 2024, è una malattia infettiva simile al vaiolo umano ormai eradicato. Questa malattia è stata identificata per la prima volta nel 1970 nelle foreste pluviali dell'Africa centrale e occidentale, dove il virus si è trasmesso dagli animali agli esseri umani. Nel novembre 2022, l'OMS ha deciso di rinominare la malattia da "monkeypox" a "Mpox" per ridurre lo stigma associato al nome precedente. Questa scelta è stata fatta dopo consultazioni con esperti globali per evitare le connotazioni negative legate al termine e contribuire a una risposta sanitaria più inclusiva. La trasmissione della malattia avviene principalmente nei Paesi endemici, soprattutto in Africa centrale e occidentale, con particolare incidenza nella Repubblica Democratica del Congo,  da animale a uomo durante attività come la caccia o la lavorazione degli animali.

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha spiegato che la trasmissione da persona a persona avviene attraverso contatti stretti e prolungati con individui sintomatici. Può anche accadere che la malattia venga trasmessa attraverso oggetti contaminati se la persona che li tocca ha ferite o abrasioni oppure se c’è un contatto con le mucose di occhi, naso e bocca. Nel maggio del 2022 sono stati segnalati per la prima volta casi di vaiolo delle scimmie e catene prolungate di trasmissione in Paesi non endemici, senza alcun collegamento epidemiologico con viaggi o importazioni di animali dalle aree endemiche dell'Africa occidentale o centrale.

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I sintomi del vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie inizia con una fase iniziale  che dura tra 0 e 5 giorni, caratterizzata da febbre, forte mal di testa (generalizzato o frontale), linfonodi ingrossati, mal di schiena, dolori muscolari e una severa debolezza. Un segno distintivo di questa malattia rispetto ad altre, come la varicella, è la linfoadenopatia (gonfiore dei linfonodi). Dopo la fase prodromica, si registra la comparsa di un’eruzione cutanea entro 1-3 giorni dall'inizio della febbre, che inizia tipicamente sul viso nel 95% dei casi e si diffonde poi al resto del corpo, incluse le estremità come i palmi delle mani e le piante dei piedi (nel 75% dei casi). Possono essere coinvolte anche le mucose orali (70%), i genitali (30%) e le congiuntive (20%). Il coinvolgimento oculare può portare a complicanze gravi come ulcere corneali e cecità. L'eruzione cutanea evolve in varie fasi, partendo da macule (lesioni piatte), papule (lesioni rialzate), vescicole (piene di liquido trasparente), pustole (piene di liquido giallastro), fino a formare croste che si seccano e cadono.

Le differenze con l'epidemia del 2022

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L'Organizzazione Mondiale della Sanità nei giorni scorsi ha dichiarato un'emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie, una malattia infettiva zoonotica causata dal virus MPXV. Così come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità questo virus può trasmettersi da animali a esseri umani e anche da persona a persona, specialmente attraverso contatti stretti, ferite aperte o oggetti contaminati. La malattia ha un periodo di incubazione che varia tra 5 e 21 giorni. I sintomi iniziano con una fase prodromica che dura da 0 a 5 giorni, caratterizzata da febbre, mal di testa intenso, ingrossamento dei linfonodi, mal di schiena, dolori muscolari e forte debolezza. Successivamente, entro 1-3 giorni dalla comparsa della febbre, si sviluppa un'eruzione cutanea, che inizia solitamente dal viso (nel 95% dei casi) e si diffonde poi ad altre parti del corpo.

Vaiolo delle scimmie: la diffusione e la trasmissione

Il vaiolo delle scimmie, per il quale l'OMS ha dichiarato un'emergenza internazionale il 14 agosto 2024, è una malattia infettiva simile al vaiolo umano ormai eradicato. Questa malattia è stata identificata per la prima volta nel 1970 nelle foreste pluviali dell'Africa centrale e occidentale, dove il virus si è trasmesso dagli animali agli esseri umani. Nel novembre 2022, l'OMS ha deciso di rinominare la malattia da "monkeypox" a "Mpox" per ridurre lo stigma associato al nome precedente. Questa scelta è stata fatta dopo consultazioni con esperti globali per evitare le connotazioni negative legate al termine e contribuire a una risposta sanitaria più inclusiva. La trasmissione della malattia avviene principalmente nei Paesi endemici, soprattutto in Africa centrale e occidentale, con particolare incidenza nella Repubblica Democratica del Congo,  da animale a uomo durante attività come la caccia o la lavorazione degli animali.

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha spiegato che la trasmissione da persona a persona avviene attraverso contatti stretti e prolungati con individui sintomatici. Può anche accadere che la malattia venga trasmessa attraverso oggetti contaminati se la persona che li tocca ha ferite o abrasioni oppure se c’è un contatto con le mucose di occhi, naso e bocca. Nel maggio del 2022 sono stati segnalati per la prima volta casi di vaiolo delle scimmie e catene prolungate di trasmissione in Paesi non endemici, senza alcun collegamento epidemiologico con viaggi o importazioni di animali dalle aree endemiche dell'Africa occidentale o centrale.

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