Louis Vuitton Cup, Luna Rossa è in finale! Battuta American Magic

Il team italiano Prada Pirelli raggiunge l'ultimo atto delle Challenger Selection Series dopo una regata perfetta. Ad attenderlo Ineos Britannia
Louis Vuitton Cup, Luna Rossa è in finale! Battuta American Magic© EPA

Ha vinto il più forte. In alto i calici per Luna Rossa Prada Pirelli. Ieri a Barcellona, nella gara-8 della semifinale di Louis Vuitton Cup, il torneo che designa lo sfidante del defender New Zealand per la 37ª America’s Cup, l’Italia ha stracciato American Magic, aggiudicandosi una regata drammatica per il contorno emotivo, con gli statunitensi che avevano riaperto la serie, al meglio delle 9 regate, rimontando dal 4-0 al 4-3, e con Luna Rossa che mercoledì aveva rotto il carrello della randa.

Si poteva finire nel baratro, invece il match di ieri ha ratificato la superiorità di Prada Pirelli che ha così raggiunto Ineos Britannia nella finale delle Challenger Selection Series. «Un’impresa che pesa - commenta Francesco Bruni, timoniere di sinistra dopo il punto del definitivo 5-3 -. Venivamo da una notte dura dopo il guasto alla randa. Il nostro shore team era distrutto questa mattina per il lavoro notturno e come equipaggio volevamo regalargli una vittoria. Ci siamo riusciti». Perché i “magnifici otto” che volano su Luna Rossa sono quelli che si prendono onori e allori ma se possiamo festeggiare la quinta finale del nostro sindacato velico nel campionato dei challenger dal 1999, con trionfi nel 2000 e 2021, lo si deve, a monte, alla professionalità dei manutentori. Lo shore team ha riparato in tempo record il monoscafo, tirandolo a lucido.

Le strategie di Luna Rossa

Gli “eroi di terra”, ieri all’alba, per chi li ha incrociati nell’hangar, sembravano “zombie” in astinenza di luce e sonno, ma i loro sforzi sono stati ricompensati. In acqua Luna Rosa ha espresso forza e classe: la reazione dirompente, ma lucida, di un’animale ferito che sa di essere il migliore al netto della sfortuna e degli episodi strambi. Perché se American Magic si era rifatta sotto era stato quasi esclusivamente per episodi girati a proprio favore, per dettagli: una manovra azzardata di Luna Rossa, un salto di vento favorevole, una caduta dai foil dell’avversario.

Ieri, in un campo di regata equo - con vento tra i 7 e i 12 nodi in grado di mettere le ali agli AC75 e di non inficiare la credibilità della contesa - si è assistito a un match race vero, in cui il sailing team di patron Patrizio Bertelli ha imperversato. Luna Rossa, dopo lo start, si è avvantaggiata sulla destra e ha girato il cancello di bolina avanti di 20”- con Jimmy Spithill magnifico nel costringere American Magic a fare più strada - mantenendo poi sempre un margine rassicurante, che è arrivato a oltre 500m e a 1’01” di distacco sul traguardo. Nessuna sbavatura, zero forzature. Sull’orlo del precipizio, Team Prada Pirelli ha fatto vedere di essere composto da grandi uomini e veri fuoriclasse.

La vittoria su American Magic

«Oggi è una giornata positiva perché abbiamo finalmente chiuso la partita con American Magic - ha detto Max Sirena, Skipper e Team Director -. Abbiamo imparato tanto da queste 8 regate e le useremo al meglio per il futuro». Sotto, perciò, con Ineos del timoniere e team principal Ben Ainslie, 4 volte oro olimpico. La serie, al meglio delle 13 sfide, si presenta incerta. Luna Rossa non ha mai avuto un mezzo così forte, completo e performante nelle sei campagne di America’s Cup.

A questi livelli conta la velocità e il nostro AC75 finora ha impressionato. Certamente gli inglesi, invertendo la rotta negli ultimi due scontri diretti di round robin, vinti in maniera incontrovertibile, ci hanno reso edotti sul fatto che la loro barca è stata quella che ha raggiunto l’upgrade più evidente in termini tecnici. Il gap che c’era con l’Italia nelle gare di apertura della manifestazione si è assottigliato. La semifinale, vinta senza patemi contro Alinghi, non ha permesso, però, a UK di allenarsi e testarsi in situazioni estreme. Quando ha sconfitto Luna Rossa, Ineos ci è riuscita sfruttando le mosse errate altrui e le condizioni di vento sostenute, che però storicamente a Barcellona si rarefanno a ottobre. «Ineos? Non abbiamo paura. Li abbiamo già battuti e sappiamo come farlo». Il grido di battaglia di Checco Bruni dice tutto. Dal 26 settembre ci sarà da divertirsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...