TORINO – L'allarme clima è sempre più alto e The Ocean Race, gara di vela intorno al mondo, che si tiene ogni tre anni, ha deciso che bisogna passare dai proclami ai fatti. The Ocean Race punta, per la regata 2022-23, a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GHG) fino al 75% rispetto all'edizione precedente, e collabora con i team, le città ospitanti, i partner e i fornitori con l’obiettivo di ridurre i GHG e di organizzare di un evento positivo per il clima. Ogni elemento del giro del mondo a vela è stato esaminato per capire l’impatto gas serra e come ridurlo. La regata punta a ridurre le emissioni attraverso una serie di misure, tra cui l'utilizzo di un numero significativamente inferiore di container utilizzati per la realizzazione dell'evento nel mondo, la riduzione del numero di personale che viaggia a livello internazionale, la gestione attenta di risorse come materiali, cibo, rifiuti e acqua, nonché l'obiettivo di alimentare i siti dell'evento con il 100% di energia rinnovabile. La regata si svolgerà nell'arco di sei mesi, rispetto ai nove mesi dell'edizione precedente, riducendo così anche l'impatto complessivo. Per raggiungere l'ambizioso obiettivo di rendere l'evento positivo dal punto di vista climatico (assorbendo più gas serra di quelli prodotti), la regata investirà in progetti oceanici che, per conto dell’organizzazione e degli stakeholder, ripristineranno habitat marini vitali, diminuendo al contempo anidride carbonica.