Missione Coppa. Alla fine è la stessa Federica Brignone a parlarne, ad ammetterlo. D’altronde il momento magico ormai prolungato della valdostana, prima e unica donna italiana a conquistare la grande sfera di cristallo (2020) lo impone. Tanto più alla vigilia di un altro gigante, la disciplina che le sta regalando le migliori soddisfazioni (7 vittorie e 13 podi nelle ultime 20 gare tra le porte larghe, 4 trionfi nelle ultime 5), e sull’onda di un’altra buona notizia (manca solo l’ufficialità), ovvero il recupero a Sestriere il 20 febbraio di uno dei due giganti cancellati per mancanza di neve a Mt. Tremblant. Sul Colle, dove Federica ha vinto ex-aequo con la slovacca Vlhova nel 2020, quindi si disputeranno tre gare col gigante e lo slalom già programmati il 21 e 22.
«Il gigante è la disciplina che quest’anno mi ha regalato i risultati più belli e allo stesso tempo mi sta creando qualche piccolo problemino fisico (a un ginocchio, ndr), però mi sento stabile e a mio agio in gara. Ho un buon feeling, due giorni molto belli allo Zoncolan, ci riproverò sicuramente» assicura Brignone che oggi aprirà per settima (ultima del primissimo gruppo di merito) il cancelletto di Kranjska Gora (prima manche alle 9.30, seconda alle 12.30 con dirette Rai2 ed Eurosport) con il pettorale rosso di leader della specialità riconquistato una settimana fa a Semmering.
Prima volta sulla Podkoren3
Sulla Podkoren3 l’azzurra più vincente di sempre (29 successi, dietro solo ad Alberto Tomba) non ha mai trionfato (seconda nel 2012 e 2023, terza la scorsa stagione), ma sabato scorso ha già infranto il tabù in Austria, dove non era mai riuscita a salire sul podio. Portandosi anche su quello generale di Coppa a 32 punti dalla svizzera Rast e 15 dalla croata Ljutic, le due giovani esplose in questo inizio di stagione privo di molte big. Vlhova ancora ferma, Shiffrin infortunata a Killington, Gut-Berhami partita zoppa.
«La classifica di Coppa è molto equilibrata - commenta Brignone -. L’anno scorso avevamo disputato molte più gare, per questo le sciatrici tecniche sono davanti. Ci aspettavamo in cima Shiffrin, che però al momento è ferma (ma anche ieri ha postato immagini di allenamenti ormai intensi in palestra, ndr), ma mancano tante gare e le prossime settimane saranno importanti. Per lottare per la classifica generale bisogna essere molto costanti in termini di piazzamenti tutti i fine settimana, e dipende molto dalle altre. L’anno scorso ho fatto una stagione coi fiocchi ma c’è chi ha fatto meglio di me (Gut-Behrami), quindi bisogna veramente puntare a ogni gara fatta bene, senza concentrarsi sulla classifica».
Chi cerca rilancio su una delle piste più amate (doppietta nel 2021 e altri due podi) è Marta Bassino, che in gigante non sale sul podio da 21 gare (3ª proprio in Slovenia nel 2022) e non vince da 24 (Sestriere 2022). «Dalla doppietta di qualche anno fa sono cambiate un po’ di cose - ammette la cuneese -. Sto facendo dei tratti molto bene, ma non sono ancora così costante come vorrei. L’obiettivo è mettere insieme una manche intera».
Il rientro di Sofia
Viaggia a riflettori spenti invece Sofia Goggia, al rientro in gigante dopo un anno (5ª a Plan de Corones prima del grave infortunio in allenamento a Ponte di Legno). La bergamasca, che a Kransjka Gora ha conquistato l’ultimo podio di specialità (terza nel 2018) ha il 16 grazie agli oltre 500 punti di Coppa conquistati la passata stagione. E dopo il rientro straordinario di Beaver Creek (seconda in discesa, prima in superG) e la conferma di St.Moritz (terza in superG) cerca di ampliare di nuovo gli orizzonti e raccogliere il lavoro tecnico (anche se con i soliti stop&go) svolto in questi ultimi due anni con Luca Agazzi. Presupposto per ambire a sua volta al coppone. Roba da Valanga Rosa.