Federica Brignone azzanna la Coppa

Al comando nella 1ª manche senza forzare, centra il capolavoro nella 2ª Con 14 vittorie supera Compagnoni ed è la più vincente nella specialità
Federica Brignone azzanna la Coppa© Getty Images

Nel buio di Semmering due fari abbaglianti hanno illuminato la Panorama. Gli occhi della tigre di La Salle si sono fatti notare nell'oscurità del pendio austriaco. Mikaela Shiffrin non ha potuto ribadire la sua superiorità nella Bassa Austria perché i postumi della caduta di Killington si fanno ancora sentire. Lì, negli States, l’ultimo gigante andato in scena nella Coppa del Mondo di sci alpino femminile. Federica Brignone aveva voglia di dimenticare lo zero sulla Superstar e di sfatare il tabù. Un tracciato da sempre apprezzato, quello austriaco, dalla campionessa valdostana, ma per un motivo o per l’altro mai griffato col podio. E così Federica si è voluta preparare con grande puntualità al weekend finale del 2024, dal momento che uno degli obiettivi della stagione era porre la bandierina nel feudo della fuoriclasse statunitense.

Brignone nella leggenda

Lo si è compreso fin dalla 1ª manche, condotta con sufficiente margine, che l’incedere dell'azzurra fosse accompagnato da “Eye of the tiger”. Una run-1 in gestione e conclusa davanti a tutte, aggredendo solo alcuni tratti di pista per la voglia di fondersi col gigante, prima di dare libero sfogo al proprio ardore nella 2ª manche. Così ha fatto Brignone, ad azzannare le porte nel fremito del confronto che cresce metro dopo metro. Una run-2 al calar delle tenebre dal sapor di egemonia, mettendo in scena pieghe incredibili con fluidità e stabilità. Applausi a scena aperta e poco da fare per le sue avversarie: la svedese Sara Hector a 0’’57 e la neozelandese Alice Robinson a 0’’90 a completare il podio, mentre la svizzera Lara Gut-Behrami, 2ª nella prima manche, si è fatta tradire da una porta, rimanendone intrappolata e concludendo in 9ª posizione a 1’’83. E via alle statistiche roboanti per la nostra portacolori, che ha colto il primo podio e successo su queste nevi. Parliamo del n.29 in Coppa del Mondo, rafforzando la sua leadership nella classifica delle atlete tricolori più vincenti di sempre nello sci alpino, considerando le 25 affermazioni di Sofia Goggia, 2ª nella graduatoria. In gigante, sono 14 vittorie nel massimo circuito, come Tina Maze, Lise-Marie Morerod, Anita Wachter e Viktoria Rebensburg e i podi tra le porte larghe 38 nella classifica guidata da Vrebni Schneider (46). Brignone si è messa alle spalle anche la leggendaria Deborah Compagnoni (13), diventando l'atleta più vincente di sempre in questa specialità. Inoltre, ha ritoccato il record di sciatrice più "anziana" a prevalere nel massimo circuito con 34 anni, 5 mesi e 14 giorni e Semmering è diventata la 31ª località della Coppa del mondo che l'ha vista salire sul podio.

Ora la Coppa

E come si suol dire, tappa e maglia, perché Federica è tornata al comando della classifica di gigante e, soprattutto, guida la graduatoria generale davanti alla svizzera Camille Rast (319 contro 301). Certo, l’elvetica quest’oggi potrebbe avere l’opportunità nello slalom di riprendersi la vetta, dal momento che Federica non sarà al via della prova tra i pali stretti, dando appuntamento a tutti all’anno nuovo per il weekend di Kranjska Gora (4-5 gennaio). Sulla Podkoren si vorrà portare a 32 il computo delle località in cui il podio è stato centrato, ritrovando Goggia che ha preferito allenarsi ulteriormente tra le porte larghe, piuttosto che presentarsi al cancelletto di partenza in Austria. Scopriremo se ci sarà anche Shiffrin, per tenere aperto il discorso “Sfera di Cristallo”, e si spera in una prova d’insieme della squadra azzurra più convincente. Marta Bassino, 7ª, ha dato un seguito ai buoni segnali emersi nella velocità. Male le altre azzurre, non qualificate per la 2ª manche. Desta sensazione l’11º posto della giovanissima Lara Colturi, italiana che compete con l’Albania. L’entusiasmo di un’infinita Brignone può nascondere quel senso di vuoto alle sue spalle, seppur Giorgia Collomb va saggiamente aspettata.

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