Samele, clamoroso sfogo dopo il caso Ucraina-Russia ai Mondiali di Scherma

La storia Instagram dello sciabolatore azzurro dopo la decisione della squalifica della sua compagna Olga Kharlan per non aver salutato con la mano l'avversaria russa

"Sono cresciuto con dei sogni nel cassetto. Negli anni ho capito che non viviamo in un modo di favole. Nella mia carriera ho visto e capito tante cose che mai e poi mai avrei voluto vedere e capire. Oggi, per la prima volta, mi vergogno di far parte di questo sistema. Un sistema dove la prepotenza vince sull'onestà, un sistema dove le regole sono fatte da pochi e per pochi, un sistema dove chi ti può aiutare, non aspetta altro che il tuo fallimento”.

Inizia così lo sfogo di Luigi Samele, schermidore italiano argento nella sciabola alle Olimpiadi di Tokyo 2020, in merito alla decisione della federazione internazionale di scherma di escludere dal torneo di sciabola, ai Mondiali in corso a Milano, la fidanzata ucraina Olga Kharlan, che non ha salutato con la mano, come previsto da regolamento, la rivale russa Anna Smirnova, battuta al primo turno. "L'ho provato oggi, non sulla mia pelle, ma sulla pelle di chi mi è caro. Sulla pelle di chi, per amore di questo sport, ha rischiato tutto ed è stato tradito - ha aggiunto in una story su Instagram - Nel silenzio! Il silenzio più assordante che abbia mai sentito. Sono fiero di aver sempre combattuto per i miei ideali. Continuerò a farlo. E sono fiero di te! Cammina a testa alta. Meglio un giorno da leoni", conclude Samele.

Olga Kharlan in lacrime: "Avete visto tutto"

Penso che abbiate visto tutto, l'unica cosa è che non ho voluto stringerle la mano. Sapevo che poteva esserci questa possibilità. Io ho proposto il saluto con la lama, lei non ha voluto farlo e l'arbitro mi ha detto che potevo andare via e dopo di questo mi sono riscaldata per l'assalto successivo, poi col controllo dell'arma mi hanno detto che volevano parlarmi. Mi è stato comunicato che avevo ricevuto il cartellino nero, ma non credo che sia stato l’arbitro”. Così in lacrime Olga Kharlan, la campionessa di scherma ucraina squalificata per non aver stretto la mano alla rivale russa Anna Smirnova ai Mondiali di Milano nel torneo di sciabola, parlando con i giornalisti italiani. “La decisione dell'arbitro è stata quella di non dare il cartellino nero. È molto crudele anche verso di lui, è molto crudele per tutti. Il sistema, questa Federazione, sta uccidendo tutti, anche gli arbitri”, ha aggiunto.

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