E’ scoppiato, saltato in aria, bollito. Come il più comune dei maratoneti della domenica, quelli che si allenano un po’ come capita facendo lo slalom tra i mille impegni di lavoro, la famiglia, i figli e tanto altro. Jakob Ingebrigtsen a sorpresa dopo aver vinto venerdì sera in pista a Bruxelles la Diamond League si è presentato allo start della mezza maratona di Copenaghen. Senza una preparazione specifica, senza aver ‘scaricato’ le gambe dall’impegno pistaiolo, senza aver mai superato in vita sua i 10km.
Un’azzardo, un tentativo, un impegno da rispettare con gli organizzatori, forse per un contratto economico importante che al momento non è dato sapere. Fatto sta che lo stesso Jakob, un vero fuoriclasse del mezzofondo, ha definito la gara al termine della sua fatica: “Ora so cosa vuol dire correre all’inferno, Il mio più profondo rispetto a tutti voi corridori a distanza!”.
Già, non è andata molto bene, lui che pensava di poter terminare questa prima galoppata sui 21,097km della gara danese andando a vincere e fare forse il record del mondo. E invece in questo finale di stagione si dovrà accontentare della sua medaglia d’oro olimpica di Parigi 2024 sui 5000m (4° invece nei 1500m) e due titoli europei a giugno a Roma (1500m e 5000m) così come aveva fatto nel 2018 da ragazzino prodigio e nel 2022
Il 23enne norvegese è stato davanti tra i migliori, transitando in un superbo 27’27” ai primi 10km, un azzardo, un’esagerazione buttata lì forse da poca umiltà. Nei chilometri successivi la fatica e la mancanza di capacità di gestione (forse era meglio passare ai 10k con un ritmo più morbido…) hanno presentato il conto e non è più riuscito a tenere il passo dell’ugandese primatista mondiale Jacob Kiplimo e del keniano Sebastian Sawe, campione del mondo della specialità.
E’ crollato improvvisamente, tanto da doversi anche fermare per camminare qualche metro e recuperare energie per poter arrivare a tagliare il traguardo. Alla fine il dazio pagato è stato pesante: 34esima posizione in classifica con un tempo finale di 1h03’13”.
La Copenaghen Half Marathon è stata vinta da Sawe che a duecento metri dalla fine ha avuto l’energia per un cambio di ritmo decisivo che gli ha permesso di staccare Kiplimo. Vittoria in 58’05”, Kiplimo secondo in 58’09” e terzo l’altro keniano Isaia Kipkoech Lasoi in 58’10”.
Tra le donne podio tutto keniano: Margaret Chelimo Kipkemboi vince in 1h05:11, davanti alle connazionali Judy Kemboi in 1h05:43 e Catherine Reline Amanagole con 1h06:09...tempi di assoluto livello mondiale e a ben guardare neanche troppo lontani da uno spregiudicato Jakob Ingebrigtsen.