Nata a Roma il 30 gennaio 1993 e n.65 del ranking WPT, Carlotta Casali Vannicelli è un’altra delle nostre migliori giocatrici che ha scelto di vivere in Spagna. I programmi erano ben diversi, oggi Carlotta ha una laurea in giurisprudenza, master in economia e nel suo futuro una carriera diplomatica. Ma poi, dopo un certo scetticismo iniziale, nel 2016 a Madrid, mentre preparava la tesi di laurea, è scoccato l’amore eterno per il padel. È stata campionessa italiana e medaglia di bronzo con la Nazionale a Doha, ma soprattutto la prima giocatrice italiana capace di entrare nelle top 100 del ranking mondiale. Ha uno stile di gioco decisamente “iberico”, con un’ottima difesa e un brillante attacco, binomio che oggi è uno dei suoi punti di forza, oltre a quello di non mollare mai un punto in campo con una “garra” incredibile.
Come è iniziata la tua avventura nel padel??
«La prima volta che ho giocato a padel fu quando gli amici del Pro Padel di Roma mi chiesero di provare questa nuova disciplina. Inizialmente non mi convinceva molto, solo più tardi, quando mi sono trasferita a Madrid nel 2016 per preparare la tesi di laurea in giurisprudenza, ho apprezzato lo spirito autentico di questo sport che oggi considero il migliore al mondo».
A quale età sei diventata professionista??
«Sono diventata professionista all’età di 26 anni». Le due partite indimenticabili? «Una fu la vittoria nel campionato italiano, giocando in coppia con Chiara Pappacena. La seconda quando conquistai l’accesso al Master Finale di Barcellona, insieme a Carolina Orsi».
Ci parli delle tue compagne?
«Dalla fine dell’estate 2022 gioco con Laia Rodrìguez, un vero talento. Altra compagna fantastica è Claudia Fernàndez e di lei posso dire che in fase difensiva è impressionante. In ultimo la piccola Claudia Jensen che ha un contraccolpo spettacolare».
Se dovessi scegliere un coach internazionale?
«Per nessuna ragione cambierei il mio attuale allenatore, Alejandro Morel, che reputo il migliore in campo».
Qual è per te la coppia più forte?
«Se valgono le coppie del passato non ho alcun dubbio, Paquito e Sanyo, insieme avevano una magia speciale».
Rimpianti?
«Fortunatamente no, ma se potessi tornare in dietro con il tempo, avrei iniziato a giocare a padel molto prima».
Pregi e difetti?
«Mi piace pensare di essere una giocatrice umile e disposta a tutto per migliorare. Con certezza posso dire che il mio difetto è quello di avere alti e bassi, insomma dipende da come mi sveglio (ride, ndi), però ci ho lavorato tanto e ora ho raggiunto una buona stabilità che si vede in campo».
Colpo preferito e dove migliorare??
«Tirare un X3 è un vero piacere della vita! Devo migliorare sulla visione del gioco quando sono in difesa».
Quali sono le tue aspettative per il 2023??
«Non voglio pormi obiettivi, credo di aver raggiunto un buon livello che mi permetterà di fare un bel salto nel tabellone».
La tua aspirazione?
«Il mio obiettivo è la top 10».
Sogno nel cassetto?
«Credo di aver già risposto (ride, ndi)».