Nato il 6 dicembre 1989 in Argentina a San Carlos de Bolivar, Andrés Britos, l’italo-argentino con il doppio passaporto, è stato per anni un pilastro della Nazionale azzurra e numero 1 in Argentina. Dopo diverse difficoltà nel 2021 per trovare il compagno giusto, in questa stagione ha riscoperto la voglia di divertirsi e di mettersi nuovamente in gioco, lasciando il WPT per competere nell’appassionante circuito dell’APT Padel Tour, dove occupa la posizione numero 7 in classifica.
Come è iniziato tutto?
«Ero molto giovane e seguivo mio padre al club durante la settimana. A 15 anni ho disputato il mio primo Campionato del Mondo Juniores in Spagna e a 20 anni sono diventato un professionista».
Partita indimenticabile?
«Non ho vinto ma ho realizzato un sogno. Giocavo nella piazza principale di Valladolid, negli ottavi di finale contro Lamperti- Mieres, con i miei genitori in tribuna a guardare la partita: per me solo quello è stata una vittoria. Più recentemente, la finale dell'APT di Buenos Aires, dove ho vinto davanti alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici, nel mio Paese. Non lo dimenticherò mai e mi allenerò duramente per ripetere quel momento».
Dal WPT all’APT Padel Tour, ci racconti di più?
«La verità è che nel WPT non mi divertivo più in campo e stava diventando sempre più difficile. Avevo visto che l'APT Padel Tour stava crescendo molto, conoscevo diversi giocatori del circuito e così ho deciso di aderire, avevo bisogno di questo cambiamento. Attualmente sono numero 7 e ho vinto due tornei (Buenos Aires e Monaco), disputando la finale al Paraguay Open e la semifinale a Città del Capo, in Sudafrica. Con il proprietario monegasco del circuito, Fabrice Pastor, avevo instaurato un rapporto diversi anni fa, quando lo incontrai a Buenos Aires, e mi resi conto che era una persona
appassionata e amante del padel. Non mi pento del cambiamento che ho fatto e continuerò a seguire l'APT come priorità».
Un 2021 complicato: per il 2022 quali sono le tue aspettative?
«Ho cambiato diversi partner e non è stato facile, ma in questa stagione ho deciso di giocare con Barrera fino al Master finale, poi l'anno prossimo vedremo»
Ci parli della tua recente esclusione dalla Nazionale italiana e dai Mondiali di Dubai?
«L'esclusione dalla Nazionale mi ha sorpreso e generato molta tristezza, dopo aver indossato con orgoglio per cinque anni consecutivi i nostri colori. La delusione è tanta, considerato che non ho ricevuto né una chiamata né tantomeno un messaggio. Ringrazio Gustavo Spector per avermi dato fiducia per tutto questo tempo e la FIT. Rispetto la decisione del nuovo allenatore, Miguel Sciorilli, di prendere cinque giocatori di rovescio e tre di dritto, tutti bravi a cui auguro la migliore fortuna per Dubai. Da parte mia continuerò ad allenarmi come sempre per tornare a lottare per quel posto in Nazionale».