Padel, Milan: "Ristrutturiamo così il movimento"

Intervista al Vicepresidente Vicario della Federtennis: "Con 60mila tesserati abbiamo deciso un cambio di passo"

L’ultimo anno il padel ha avuto una forte crescita diventando in poco tempo uno tra gli sport più praticati d’Italia. La FIT ha deciso di riorganizzare le sue strutture centrali e locali per supportare nel miglior modo possibile lo sviluppo di questo gioco, sia per i circoli che per i praticanti. Abbiamo intervistato Giovanni Milan, Vicepresidente Vicario della Federtennis con Delega al Padel per farci raccontare quali saranno le principali novità.

Quali sono stati i motivi di questa riorganizzazione?

"Prima del Covid, nel 2019 il padel era un movimento che contava 8.000 tesserati (15.000 nel 2020); numeri marginali rispetto al tennis, che però negli ultimi mesi hanno avuto una forte accelerazione, data anche dalla possibilità di giocare durante la pandemia, raggiungendo oggi quasi 60.000 tesserati. A questo punto, essendo uno dei primi 20 sport in Italia come tesserati, abbiamo deciso di cambiare passo. Il Comitato Padel (organo centrale FIT) non poteva più sopportare un peso di questo genere, quindi è stato eliminato per cercare di strutturare in modo ancora più adeguato quello che può essere il movimento che si sta andando a creare".

Cosa intendiamo per ristrutturare?

"Vuol dire dal punto di vista tecnico mettere in piedi un sistema simile al tennis, dove l’Istituto di formazione Lombardi con il suo direttore Michelangelo Dell’Edera avrà un compito importante sin dai prossimi mesi, quello di creare delle scuole di maestri per poter dare un determinato tipo di formazione e cultura, migliorando anche la qualità degli attuali istruttori. Dal punto di vista amatoriale dobbiamo mettere in atto un processo commerciale perché si stanno affacciando imprenditori che non hanno una cultura sportiva con personale già qualificato come avviene nel tennis e noi come Federazione dobbiamo essere in grado di supportarli per la loro crescita".

Come farlo nel concreto?

"Per fare questo abbiamo bisogno di persone operative sul territorio. Abbiamo deciso che ci saranno due figure professionali: i Promoter che porteranno a conoscenza le iniziative della nostra Federazione in ambito amatoriale 'TPRA' e i Padel Manager ovvero un ufficiale di gara che offrirà un prodotto chiavi in mano ai circoli per l’organizzazione dei tornei Open 3ª e 4ª categoria (test in Lazio e Sardegna)".

A livello di struttura centrale e regionale cosa avverrà?

"È in corso di definizione, stiamo cercando delle figure quadro per strutturarci in modo professionale. Abbiamo deciso che nei comitati regionali fosse eletto un consigliere direttamente dai club di padel, con cui mi sto confrontando ogni mese per capire come si sta evolvendo il movimento a livello locale. L’obiettivo è quello di vincere la scommessa di portare questo sport da ludico amatoriale a semi agonistico coinvolgendo anche gli amatori a partecipare ai tornei per entrare nella classifica FIT".
(in collaborazione con Mr Padel Paddle)

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