Vuelta, Roglic per il poker ma occhio a Kuss

Primoz dovrà guardarsi prima di tutto dall’americano, vincitore lo scorso anno. Tiberi ha buone possibilità di ben figurare
Vuelta, Roglic per il poker ma occhio a Kuss© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Primoz Roglic e il suo miglior nemico si ritrovano nel caldo d'agosto sulle strade che dal Portogallo conducono in Spagna, dove un anno fa il trionfo del gregario - Sepp Kuss - sui suoi capitani - Roglic appunto e Vingegaard - impedì il poker di successi in generale alla corsa a tappe spagnola dello sloveno, originando un effetto domino che lo ha portato a diventare il volto di copertina del nuovo team Red Bull Bora-hansgrohe. Dodici mesi e un sacco di colpi di scena dopo, la 79ª edizione della Vuelta al via quest'oggi da Lisbona rappresenta l'occasione giusta per Roglic, Kuss e le loro Red Bull e Visma-Lease a Bike di lasciare il segno in un 2024 che porta soprattutto i nomi dei grandi assenti Tadej Pogacar, Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard.
Dopo l'affermazione al Delfinato, il Tour de France ha rappresentato il solito calvario per Primoz. Mai ai livelli di Pogi e Vingo, ha alzato bandiera bianca alla vigilia della tredicesima tappa anche a causa di una frattura a una vertebra. «Ho ancora dolore alla schiena - ha ammesso lo sloveno -, ma resto ottimista. Altrimenti non sarei venuto qua». Dopo il trionfo spagnolo di un anno fa Sepp invece si è ritrovato lontano dalla testa delle corse cui ha presto parte, ma la vittoria a inizio mese della Vuelta a Burgos è stata un primo segnale incoraggiante. «La mia condizione è buona adesso - ha detto l'americano -. Voglio fare del mio meglio per onorare il mio status di campione in carica».

Le squadre

Le squadre di entrambi sono fatte per puntare al successo: Vlasov, Martinez, Aleotti e Lipowitz per lo sloveno, Van Aert, Gesink, Kruijswijk e Uijtdebroeks per lo statunitense. Alle spalle dei due grandi osservati speciali, però, si aprono un mare di possibilità. La solita Uae Emirates stavolta con Adam Yates e Joao Almeida al comando sarà ancora una volta una delle squadre da battere, inseguendo la tripletta di Grandi Giri centrata un anno fa proprio dalla Visma. E dietro Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), Mikel Landa (Soudal Quick-Step), Enric Mas (Movistar), Richard Carapaz (Ef Education EasyPost) e Ben O'Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale) anche gli italiani si candidano ad un ruolo da protagonisti.

Gli italiani

Antonio Tiberi torna alla Vuelta (diciottesimo un anno fa) forte dell’esperienza accumulata dopo un Giro d’Italia corso costantemente in testa, con tanto di maglia bianca di miglior giovane e quinto posto in generale. Finito ai piedi della top 10 del Tour, al via ci sarà anche Giulio Ciccone. La sua Lidl-Trek è costruita per le montagne e finalmente potrà contare su Tao Geogheghan Hart oltre al danese Mattias Skjelmose. Che sia per la classifica o per le vittorie di tappa, l’abruzzese ha tutto per ritagliarsi uno spazio da protagonista. Infine Lorenzo Fortunato, scalatore bolognese di un’Astana pronta al cambio di connotati verso il 2025 dopo l’accordo con la cinese XDS.

La competizione

Come da tradizione, la Vuelta sarà il regno delle salite. Nove arrivi in salita e tredici frazioni tra media e alta montagna. In totale, 3.248 chilometri complessivi con 54 Gpm e un dislivello di 59.279 metri. Particolarità: il gruppo non supererà mai quota 2.000 metri sul livello del mare, con i 1.843 metri del Cuitu Negru come altitudine massima. Prima tappa con una delle due cronometro individuali previste: oltre a oggi, parola al cronometro anche nell’ultima frazione in programma a Madrid il prossimo 8 settembre. Un passo per volta: si comincia da Lisbona a Oeiras, 12 chilometri senza difficoltà altimetriche per la prima maglia rossa in palio. Diretta tv su Eurosport 1 dalle 17.

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