Tour de France, Vingegaard non molla: “Sono pronto a combattere”

Pogacar è stato il re dei Pirenei, ma la terza settimana è ricca di opportunità per il danese con le salite delle Alpi e la crono
Tour de France, Vingegaard non molla: “Sono pronto a combattere”© EPA

"Le prestazioni di Pogacar e Vingegaard di domenica sono qualcosa di simile al 9.58 di Bolt sui 100 metri, anche se le discipline non sono comparabili. Un qualcosa che non potrà essere superato per i prossimi 20 anni, spero". A dare la giusta dimensione di quanto accaduto domenica sul Plateau de Beille è Lilian Calmejane, 31enne francese dell'Intermarchè-Wanty – 12 vittorie da pro, una a Station des Rousses al Tour 2017 – che dopo il Giro di Svizzera si sta godendo la Grande Boucle da spettatore e su X (il fu Twitter) condivide con colleghi e appassionati i suoi pensieri in libertà. Un Tour dal livello mai visto che, archiviato il secondo e ultimo giorno di riposo, si rimette in moto verso Nizza: oggi partenza da Gruissan e arrivo a Nimes dopo 188 km, forse ultima vera occasione per i velocisti scampati ai Pirenei.

Duello mentale tra Pogacar e Vingegaard

Dopo due settimane di gara i rapporti di forza sono più che delineati. La domanda adesso è quanto di mentale ci sarà nel duello tra Pogacar e Vingegaard, con Evenepoel 3º incomodo. "Non mi arrenderò – ha detto Vingegaard, nella scomoda posizione di inseguitore della maglia gialla a 3'09” di distacco -. Darò tutto quello che ho. Penso che possiamo ancora dare fastidio a Pogacar, ha dimostrato in passato di poter andare incontro a giornate negative. Non mi arrenderò senza combattere". Paola Pagani – mental coach di atleti e ciclisti come Sonny Colbrelli in passato e Letizia Paternoster – spiega che "c'è molto di mentale in quello che ha passato Vingegaard in questi ultimi mesi. Sicuramente ha lavorato con qualcuno su questo aspetto, ha eliminato le scorie dell'incidente e della sofferenza. Sta dimostrando una preparazione fisica eccellente e un gran lavoro mentale. Lo sfogo e le lacrime dopo la vittoria di Le Lioran ne sono una dimostrazione". La caparbietà e la mentalità di Vingegaard come antidoto alla tirannia dolce di Pogacar? La terza settimana di corsa è ricca di opportunità. Dall'arrivo a Superdevoluy (domani) alla doppia scalata Col de la Bonette-Isola 2000 (venerdì 19), passando per Col de Turini e Col de Couillole (sabato 20) prima della crono finale di Nizza che è tutto tranne che una passerella. "Domenica Jonas e la sua squadra hanno mostrato gli attributi, hanno fatto una gara fantastica – racconta Pogacar -. La prossima sarà una settimana difficile e mi aspetto i fuochi d'artificio, ma non ho paura di niente". "Credo che per Tadej Vingegaard e la sua squadra siano una spinta a far sempre meglio – spiega ancora Pagani -. Sottolineando le capacità dell'avversario lo legittima, riconoscendosi sul suo stesso piano. Un atto d'umiltà: i campioni non sminuiscono i propri rivali".

Parola al protagonisti

Non sarebbe Pogacar se non giocasse un po’ con tifosi e media: "Correre la Vuelta quest’anno? Al 99% no" ha scherzato, lasciando una porta aperta ad una clamorosa tripletta di Grandi Giri. E Evenepoel? "Con le sue dichiarazioni anche roboanti dà sfogo al suo modo di essere, al suo carattere" lo racconta la performance coach Paola Pagani. "Tadej? Un extraterrestre, ma io sono felice del mio Tour. Ora però dobbiamo stare attenti al Covid" le parole del belga. Ripristinate le misure di sicurezza con tanto di mascherine obbligatorie nelle aree di contatto con i ciclisti, il Tour perde comunque per positività il belga Van Gils. Novità in casa Astana: l’azienda cinese Xds Carbon-Tech ha stipulato un accordo quinquennale d’investimento con la squadra kazaka.

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