Tour de France, Pogacar: "Un piccolo attacco. Vingegaard non mi sorprende"

Il nuovo leader della corsa torna al comando della grande boucle dopo due anni. Ciccone contento: "Inseguire quei due mostri non era possibile per me"
Tour de France, Pogacar: "Un piccolo attacco. Vingegaard non mi sorprende"© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Dopo quasi 2 anni Tadej Pogacar riassapora la gioia della leadership al Tour de France. "Inizialmente – ammette il vincitore delle edizioni 2020 e 2021 – puntavo a vincere la tappa, poi la fuga di Vauquelin e altri ci ha fatto rivoluzionare le strategie". Pogacar ritiene la sua accelerata a San Luca un “piccolo” attacco: "L’ho fatto per mettere alla prova me stesso, e anche per testare gli avversari; Vingegaard mi è stato a ruota, si vede che è in gran forma, vivremo un Tour molto interessante. Certo, avrei preferito arrivare da solo. La reazione di Vingegaard non mi sorprende, e nemmeno quella di Evenepoel e Carapaz che alla fine ci hanno raggiunti". Data la lunga inattività agonistica fino alla partenza del Tour, Jonas Vingegaard temeva di arrivare in ritardo al traguardo di Bologna: non è stato così. "Riuscire a seguire Pogacar è una piccola vittoria per me – ha dichiarato il danese - e sono felice di aver concluso a pari tempo con lui. La mia Visma Lease a Bike in salita ha imposto un ritmo alto. Poi la Uae di Tadej ha preso il comando delle operazioni. Quando Tadej ha attaccato sono riuscito a seguirlo. Siamo rimasti in 2, gli ho pure fornito collaborazione". Jonas al Paesi Baschi d’inizio aprile aveva riportato diverse fratture, ora sembra che tutto sia risolto. "Mi è tornata in mente la caduta quando ho toccato terra con il pedale in curva. Però non ho paura in discesa". Poi Vingegaard si esprime con una punta di orgoglio: "Mi sento di nuovo il vecchio Vingegaard. Dubitavo delle mie possibilità, adesso spero di passare 3 belle settimane".

Tour de France: le parole di Giulio Ciccone

Per riprendere Pogacar e Vingegaard dopo il 2° scollinamento a San Luca, Remco Evenepoel ha dato saggi di classe in pianura. "Si è reso necessario il fuorigiri per recuperare – ammette il belga della Soudal Quick Step -. Praticamente ho attaccato gli altri inseguitori. Ho ripreso Tadej e Jonas, sono contento". Giulio Ciccone non si rimprovera nulla del suo inizio Tour: "Sono state 2 tappe faticose anche per il caldo. Qui a Bologna il finale è stato molto movimentato in un’atmosfera fantastica, pubblico davvero eccezionale. Siamo saliti a San Luca a ritmi infernali". L’abruzzese della Lidl-Trek si riferisce soprattutto al 2° assalto. "Col mio attuale livello - aggiunge Giulio - seguire Vingegaard e Pogacar, cioè 2 mostri, oggi era impossibile perché hanno una marcia in più. Quando si va a 500 watt per molti minuti solo i grandi campioni come loro riescono a fare la differenza. Ho cercato di gestirmi e farò così ogni giorno. Qui se ti manca anche solo il 2% di potenza quando accelerano paghi: siamo al Tour de France". I momenti difficili vissuti nella seconda tappa inducono Primoz Roglic al silenzio stampa. Ciccone lo giustifica: "Le prime 2 tappe di questo Tour sono state strane poiché col caldo il fisico soffre, le sensazioni cambiano a la prestazione può essere falsata. La fase di difficoltà di Roglic non la prenderei come un brutto segno: arriverà il suo momento".

Sagan annuncia: "Mi ritiro"

Sui social il 34enne slovacco Peter Sagan, ieri ha detto addio al ciclismo professionistico: "Grazie a tutti coloro i quali hanno fatto parte di questo incredibile viaggio. Il vostro sostegno è stato una forza trainante".

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