Tour de France, è già esame verità: Pogacar per il colpo

Lo sloveno punta alla doppietta con il Giro, Ciccone per il bis tra gli scalatori. Bettiol cerca l’acuto che ci manca dal 2019
Tour de France, è già esame verità: Pogacar per il colpo© EPA

Il Tour de France inizia con una tappa di 206 km con altimetria che rappresenta la via di mezzo tra Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia. I 3600 metri di dislivello della Firenze-Rimini impongono ai favoriti per la vittoria finale del Tour una condotta di gara brillante. Colui che oggi indosserà la maglia gialla potrebbe averla anche a Nizza il 21 luglio, quindi la Firenze-Rimini è un primo esame per Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Enric Mas, Primoz Roglic, Tom Pidcock, Carlos Rodriguez, Egan Bernal, Matteo Jorgenson e Remco Evenepoel. Un po' di razionale malcontento attorno al “Tour d’ Italia” c’è: Firenze oltre alla presentazione nel decentrato Piazzale Michelangelo tutt’altro che affollato (la tv ha mostrato ampi spazi vuoti) dell’altra sera, ospita solo una partenza di tappa. E in Toscana i 176 protagonisti oggi percorrono meno di 80 km: troppo pochi per onorare Bartali, Nencini e altri grandi di una regione che meritava almeno un cronoprologo d’apertura.

Il percorso

Oggi vanno superati 6 Gran Premi della Montagna e la strada s’impennerà già nella 1ª ora. Al chilometro 49,700 verrà scollinato il “Tre Faggi”, quota 930, tetto della tappa d’avvio. Poi ci saranno Valico delle Forche e il Carnaio a quote minori. Punto nevralgico è il Colle di Barbotto (quota 548 metri), 5,8 km di ripida scalata, benché dalla cima ne mancheranno 70 al traguardo. Chi rimarrà attaccato con le unghie ai migliori sul Barbotto non avrà scampo sui successivi San Leo, Montemaggio e soprattutto sull’erta della Repubblica di San Marino, quota 648, con sommità a 26 km dall’arrivo. Pogacar dopo il trionfo al Giro d’Italia si è poi ammalato di Covid. Tuttavia spande ottimismo e si candida per vincere il 3° Tour de France. «Il Covid – ha dichiarato lo sloveno della Uae Emirates - mi ha fatto sentire stanco, però state tranquilli: mi sono ripreso molto bene, non è stato un grosso problema. Adesso mi sento benissimo». Il danese Vingegaard è vincitore delle ultime 2 edizioni del Tour ma la caduta del 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi lo rende poco ottimista: «Forse raggiungerò la forma migliore nelle ultime tappe».

Azzurri al via

Gli italiani al via del Tour sono pochi, solo 8: Giulio Ciccone, il neo-tricolore Alberto Bettiol, Davide Formolo, Davide Ballerini, Michele Gazzoli, Luca Mozzato, Gianni Moscon e Matteo Sobrero. Tra di essi nessuno ha ottenuto successi di tappa a Tour. Ciccone l’anno scorso ha vinto la maglia a pois degli scalatori, soprattutto coi punti conquistati su colli ad inizio tappa. L’abruzzese vuole la maglia a pois-bis e oggi potrebbe approfittarne. Ma sarà difficile per lui vincere a Rimini; per quanto si è visto nelle ultime settimane l’unico italiano che può riuscirci è Bettiol. La maglia da Campione d’Italia conquistata domenica scorsa dovrebbe moltiplicargli le forze. È infatti dal successo di Vincenzo Nibali a Val Thorens nel 2019 che un Italiano non si aggiudica una tappa alla Grande Boucle. Oltre a Evenepoel l’arrivo in Romagna stimola sicuramente i grandi finisseur, a cominciare dal Campione del Mondo Mathieu Van Der Poel e dai rivali Christophe Laporte, Wout Van Aert, Michael Matthews. A Rimini possono vincere pure Matej Mohoric e Richard Carapaz, mentre l’altimetria boccia Mads Pedersen che probabilmente attenderà la Piacenza-Torino di lunedì per far esplodere la sua potenza.

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