Le stelle del Tour nel cielo di Firenze

Pogacar, Vingegaard, Evenepoel, Roglic, Van der Poel e Van Aert al via della 111ª edizione: una concentrazione storica di campioni
Le stelle del Tour nel cielo di Firenze© LAPRESSE

La grande bellezza che avvolge la storica edizione numero 111 del Tour de France non è solo nella cornice del suo Grand Depart, nelle colline morbide che circondano a perdita d'occhio lo sfondo di piazzale Michelangelo, dove questa sera avrà luogo la presentazione delle squadre, nella Firenze che aggiunge il giallo alla tavolozza di colori che la rende ancor più bella d'estate nonostante la pioggia degli ultimi giorni. La bellezza del Tour è soprattutto nella qualità e nella forza dei campioni che presenterà al via nel cuore della Toscana tra due soli giorni. Per la prima volta in una grande corsa a tappe si presentano ai nastri di partenza i sei atleti che stanno dando lustro e risonanza internazionale a un intero sport. Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Primoz Roglic, Remco Evenepoel, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert. Ognuno con la propria storia, i propri successi ma anche i propri acciacchi, le proprie insicurezze e i propri punti di forza.

Pogacar vuole la doppietta, Visma-Lease a Bike perde i pezzi

I riflettori si concentrano su Pogacar, fresco vincitore del Giro d'Italia e reduce da settimane di lavoro in altura per irrobustire la propria condizione: «Rispetto al Giro, mi sembra di avere fatto un nuovo passo avanti – ha spiegato lo sloveno -, la forma è anche migliore di quanto mi aspettassi. Mi sono testato in allenamento e, onestamente, non mi sono mai sentito così bene sulla bici». Un avvertimento ai rivali, una dichiarazione d'intenti per cercare di realizzare la doppietta Giro-Tour che nessuno dopo Marco Pantani nel 1998 è riuscito a centrare. Al suo fianco, uno squadrone: Adam Yates, Ayuso, Almeida, Sivakov, Soler, Wellens, Politt. Ha perso un pezzo non da poco la Visma-Lease a Bike di Vingegaard e Van Aert: l'assenza del vincitore della Vuelta 2023 Sepp Kuss è un brutto colpo per un team che ha un conto aperto con la buona sorte. I recuperi del danese, due volte vincitore del Tour, e del polivalente belga hanno del miracoloso: Vingegaard – caduto al Giro dei Paesi Baschi lo scorso 4 aprile – ha riportato fratture alle costole, alla clavicola, una contusione polmonare e uno pneumotorace. Sabato per lui sarà il ritorno alle corse in una condizione tutta da testare, con la speranza di potersi giocarsi le proprie carte fino alla fine. Vingegaard resta il corridore capace di rifilare 7'29” in generale a Pogacar al Tour di un anno fa: senza certezze sulle proprie possibilità, difficilmente lo avremmo visto al via.

Tra debutti e ambizioni

Debutto al Tour per Remco Evenepoel, anche lui caduto quel maledetto giorno ai Paesi Baschi con una frattura alla clavicola come conto da pagare. E a proposito di debutti, ieri è stata presentata la nuova Red Bull-Bora hansgroghe: il superteam tedesco è il nuovo fiore all’occhiello in tema di sponsorizzazioni dell’azienda della nota bibita energetica e, in attesa di aggredire il ciclomercato, rilancerà la voglia di riscatto al Tour di quel Primoz Roglic fuggito dalla Visma per giocarsi ancora una volta le sue carte. Infine, Mathieu Van der Poel: la Firenze-Rimini – la tappa inaugurale del Tour, praticamente una classica con 206 km e 3600 metri di dislivello – sarà solamente il suo 8º giorno di gara del 2024, a fronte della doppietta Fiandre-Roubaix realizzata questa primavera. La sensazione è che il campione del mondo in carica possa rifinire la propria condizione - aiutando il compagno di squadra Jasper Philipsen, la 7ª stella al via – verso la prova in linea su strada dei Giochi di Parigi (in programma il 3 agosto), esattamente come fece un anno fa per centrare l’obiettivo iridato a Glasgow.

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