A Puerto de Ancares - dove nel 2014 Alberto Contador sigillò il suo terzo trionfo alla Vuelta su Chris Froome - Primoz Roglic pone le basi per il personalissimo poker riaprendo la corsa con un attacco degno dei suoi giorni migliori e recuperando quasi due minuti a Ben O'Connor, ormai con il fiato dello sloveno sul collo. Per il quinto giorno di fila è la fuga a prendersi il successo di tappa: alle soglie dei 38 anni il canadese dell'Israel Premier-Tech Michael Woods torna a vincere alla Vuelta per la prima volta dal 2020 coronando una giornata perfetta, lasciandosi alle spalle rivali pericolosi come Schmid, Soler (terzo per la terza volta negli ultimi quattro giorni) e Van Aert. Il belga della Visma-Lease a Bike - adesso leader solitario delle classifiche per maglia verde e maglia a pois - meriterebbe un intero capitolo a parte: più delle tre vittorie di tappa già ottenute, il quinto posto conquistato sulle pendenze della Galizia obbliga a valutare seriamente la sua candidatura anche per il Mondiale di Zurigo di fine settembre.
La zampata di Roglic
Tornando alla Vuelta, che la fuga prendesse ancora il largo ancora una volta, ha ammesso Roglic, è stata una precisa scelta consapevole della sua Red Bull Bora-hansgrohe: invece di sprecare energie per tenere gli attaccanti a tiro, meglio concentrarle nell'attacco decisivo. Detto, fatto. L'accelerazione di Dani Martinez e Florian Lipowitz sulle pendenze più dure del Puerto de Ancares sconquassa il gruppo degli uomini classifica. Solo Landa e Mas restano alla ruota di Roglic: prima molla il basco della Soudal Quick-Step, poi il maiorchino della Movistar. O'Connor, già staccato, non crolla. Alla fine l'australiano arriva a 1'55” dallo sloveno, capace di spingere un rapporto agile nel momento più duro per poi rilanciare rabbiosamente alle ultime curve: il vantaggio della maglia rossa si assottiglia così a 1'21”. «A volte perdi tempo, a volta lo guadagni: oggi ero dalla parte giusta - il commento, abbottonato, di Roglic -. Non ho ancora piena fiducia in me stesso, per questo abbiamo corso in modo conservativo. Oggi godiamoci il fatto di aver guadagnato del tempo, ma affrontiamo la corsa giorno per giorno». «Ero cotto, mi sono staccato ancor prima che partisse Roglic – l'ammissione di O'Connor -. Ho ancora la maglia rossa, quindi qualcosa di buono c'è dopo questa giornata. Domani (oggi, ndr) proverò a recuperare qualcosa, poi vedremo domenica come andrà».
Il temibile Cuitu Negru
L'australiano pensa al temibile Cuitu Negru che chiuderà la seconda settimana di corsa ma già la tappa di oggi, la numero quattordici, è la più lunga di tutta la Vuelta: poco più di 200 chilometri da Villafranco del Bierzo a Villablino. Il conto di dislivello totale è salato come sempre, siamo poco sotto i 3.000 metri. Prima metà in costante falsopiano verso il Gpm di terza categoria del Puerto de Cerredo, con conseguente discesa che porta ai piedi dell'infinita salita (22,8 km al 4,5% di pendenza media, Gpm di prima categoria) verso il Puerto de Leitariegos. Si scollina a circa 16 chilometri dal traguardo di giornata.
ORDINE D'ARRIVO Lugo-Puerto de Ancares (176km) 1. Woods (Can) in 4h19'51” (media di 40,639 km/h); 2. Schmid (Sui) a 45”; 3. Soler (Esp) a 1'11”; 4. Oomen (Ned) a 1'25”; 5. Van Aert (Bel) a 2'56”; 16. Roglic (Slo) a 10'54”; 24. Mas (Esp) a 11'52”; 33. O'Connor (Aus) a 12'49”; 35. Cattaneo a 12'58”
CLASSIFICA GENERALE 1. O'Connor (Aus) in 52h10'15”; 2. Roglic (Slo) a 1'21”; 3. Mas (Esp) a 3'01”; 4. Carapaz (Ecu) a 3'13”; 5. Landa (Esp) a 3'20”; 20. Fortunato a 13'09”
OGGI 14ª TAPPA Villafranco del Bierzo-Villablino (200,5km). Diretta tv su Eurosport 1 a partire dalle 14:30.