Dichiarazioni non coerenti
"Un primo profilo di criticità attiene alla individuazione dell'orario del prelievo ematico effettuato su Marco Pantani a Madonna di Campiglio: 8.50 secondo gli atti giudiziari, 7.46 nelle certificazioni dell'Uci. Su tale questione si ravvisano carenze investigative. E poi le dichiarazioni dei medici non sono risultate tra loro coerenti: contraddizioni sono emerse in ordine alle persone presenti al prelievo, alle circostanze relative alla comunicazione degli esami, alla obbligatorietà dell'applicazione del laccio emostatico e all'applicazione del medesimo a Marco Pantani". Questo il contenuto delle conclusioni della Commissione antimafia, di cui LaPresse ha preso visione, sulle "risultanze relative alla morte dello sportivo Marco Pantani ed eventuali elementi connessi alla criminalità organizzata che ne determinarono la squalifica nel 1999".
La riapertura del caso
Da una parte le pressioni della mamma di Marco Pantani durante le indagini a seguito della morte del Pirata, dall'altra le rivelazioni di Renato Vallanzasca che avrebbe tirato in ballo perfino la camorra che sarebbe intervenuta per fare sì che il leader della Mercatone Uno non vincesse il Giro d'Italia del 1999 per un presunto giro di scommesse clandestine. E' l'architrave su cui poggia la nuova indagine della Dda di Trento perché al centro dell'inchiesta coordinata dalla pm Patrizia Foiero c'è la tappa di Madonna di Campiglio. Ieri, la sostituta procuratrice ha audito Vallanzasca nel carcere di Bollate e, come apprende LaPresse, nei prossimi giorni saranno ascoltate altre persone informate sui fatti a partire dagli ex compagni di squadra di Pantani.