Tamberi, la verità su molle e finto infortunio: "Non sono un bravo attore"

Gimbo, sul proprio account Instagram, è tornato sullo spettacolo inscenato dopo l'oro vinto nel salto in alto agli Europei di Roma: tutti i dettagli

"Partiamo dal fatto che, no, non c'erano le molle dentro la scarpa". Inizia così il video pubblicato da Gianmarco Tamberi sul proprio account Instagram, in cui racconta lo spettacolo inscenato all'Olimpico dopo la medaglia d'oro vinta nel salto in alto agli Europei di atletica leggera di Roma 2024. "Anche perché l'avevo riempita - prosegue 'Gimbo' -, quindi non ci sarebbe mai entrato il piede. È una cosa che mi hanno chiesto in tantissimi: 'Come hai fatto a saltare con le molle dentro le scarpe?'. Era un'altra scarpa. Cioè, ho fatto un numero di magia, di quelli proprio... Ho preso un'altra scarpa, ho fatto finta che era quella. Però, in realtà, quello che non si è capito, è che io non volevo simulare un infortunio, e poi è venuto anche meglio con la finta dell'infortunio, perché col fatto che mi ero fatto male nel 2016 ha fatto molto ridere. Ma in realtà io volevo far finta di avere un qualcosa, tipo che mi dava fastidio dentro la scarpa. Evidentemente, non sono molto bravo come attore, quindi vedi le facce delle persone... Me ne hanno dette di tutti i colori i miei amici, il mio team spaventatissimo, il fisioterapista mi ha detto 'Non ti parlo più'. Quindi, se conoscete qualche fisio... No, scherzo! È stato molto divertente, devo dire. L'avevo pensata qualche giorno prima, è venuta meglio del previsto. Che gara, pazzesco, bello, bello, molto divertente!".

Il like di Mancini

"Tutta la verità, nient'altro che la verità. Lo ammetto, non sono un grande attore, difficile simulare di avere un qualcosa dentro la scarpa senza far credere di essersi fatto male.... Ma alla fine devo dire che così è stato anche più divertente!", aggiunge Tamberi nella didascalia scritta accanto al video pubblicato sul proprio account Instagram, immediatamente sommerso di commenti sarcastici e di like, tra cui quello di Roberto Mancini, marchigiano come lui.

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