Anche questa volta il tabù non è stato infranto. La Cinque Mulini non riesce a iscrivere nel suo Albo d’Oro un nome di un’atleta italiana. Tutto era stato preparato per fare salire sul gradino più alto del podio Nadia Battocletti, la regina del mezzofondo italiano ed europeo, che tornava alle gare dopo un’estate da incorniciare, con due titoli europei nei 5 e 10 mila e un argento olimpico nella distanza più lunga. Nadia aveva contro africane che certamente sono in grado di infastidire chiunque specie nei cross, ma con un palmares da non far tremare i polsi. Invece, l‘azzurra pur cercando di dare battaglia, specie nella prima parte del tracciato (mai negli ultimi anni si era vista tanto pubblico sulle rive dell’Olona), non è riuscita a staccare né la keniana Sheila Jebet, quarta ai Mondiali di cross di Belgrado e ieri seconda e neppure Yenanesh Shimket, etiope di soli 17 anni quasi sconosciuta che si è appena affacciata nell’atletica mondiale, con tanto di manager italiano.
Le parole di Nadia
Si era intuito che Nadia non avrebbe sostituito nell’Albo d’Oro Nadia Dandolo (1990), ha piazzato la sua volata, ma era ormai staccata irrimediabilmente, buscando 14” di distacco dalla giovane etiope e solo qualche metro dalla keniana. Nadia non ha perso il sorriso: «Le africane non hanno un obiettivo ben preciso, io vado per tappe, con lo scopo disputare un buon campionato europeo l’8 dicembre ad Antalya, in Turchia, passando per il prossimo cross ad Alcobendas tra una settimana». La prova nella classica lombarda, per la prima volta disputatasi in autunno, era valida anche come test in vista degli Europei turchi. Sotto gli occhi del dt Antonio La Torre (confermato alla guida degli azzurri per il prossimo quadriennio) e del responsabile del mezzofondo Federico Leporati, passano l’esame Ludovica Cavalli (5ª), Valentina Gemetto (6º) ed Elisa Palmero (7ª). Da rivedere Federica Del Buono (10ª). Tra l’altro Nadia Battocletti è già stata preselezionata.
La prova maschile
Il discorso cambia per la prova maschile, dove il mezzofondo italiano è letteralmente naufragato sotto i colpi dei giovanissimi africani. Sui 10 km del percorso, si è assistito alla solita danza africana, della quale gli azzurri non hanno fatto parte. Il primo degli italiani è stato il maratoneta Neka Crippa (11º) staccato di 1’06” dal vincitore, il kenyano Matthew Kipruto che si è imposto in 27’26”. Il vincitore, 19 anni, si è classificato quarto agli Mondiali U20. A parte Luca Alfieri (12º), gli altri azzurri più attesi sono arrivati con distacchi sensibili, Meucci (18º), Zoghlami (19º) e Meslek (35º). Si è difeso molto meglio Pietro Arese, un mezzofondista veloce (primatista italiano dei 1500) che su una distanza per lui inusitata ha chiuso al decimo posto. L’azzurro è preselezionato per l’Europeo nella staffetta mista. Per la prima volta a San Vittore Olona si è disputato anche il cross corto (km 3), anche in questo caso ci si batteva per la maglia azzurra. Tra le donne ha vinto Marta Zenoni, in campo maschile Sebastiano Parolini. È andata molto meglio a Yeman Crippa, che rientrava dopo un periodo di lavoro in quota in Kenya. A Siviglia l’azzurro ha colto il quarto posto in 21”32 (sulla distanza di km 7,542). La vittoria è andata allo spagnolo Ndikumwenayo (21”32).