L’ultima immagine di Nadia Battocletti impegnata nella corsa campestre è relativa al dicembre dello scorso anno. A Bruxelles agli Europei di cross. Nadia è dietro la norvegese Karoline Grødval, dà fondo a tutte le sue energie e sale sul podio, è talmente felice che si butta nel fango, si rialza e si dipinge il viso con le mani. Un’immagine che probabilmente oggi non vedremo a S. Vittore Olona, nella 93ª Cinque Mulini di fango molto probabilmente sul tracciato (km 6) non ce ne sarà e Nadia potrà probabilmente correre verso un successo, che manca a un atleta italiana dal 1990 (Nadia Dandolo), il suggello di una stagione vissuta alla grandissima. La figlia d’arte (babbo e mamma ex atleti) è ormai un punto di riferimento di tutta l’atletica femminile. Ha sbancato letteralmente gli Europei di Roma vincendo 5 e 10 mila, prendendosi la rivincita nei confronti della norvegese (5000) che l’aveva preceduta nella poltiglia della capitale belga. I due successi continentali ottenuti primati italiano su entrambe le distanze. Poi sono arrivate le Olimpiadi. Anche allo Stade de France Nadia ha realizzato un’impresa sulla carta ritenuta impossibile: vincere una medaglia. L’argento l’ha conquistato nella distanza più lunga, dopo che per un paio d’ore era stata bronzo nei 5 mila, in seguito a una squalifica della keniana Kipyegon, poi riqualificata. Il capolavoro di Nadia nei 10.000, arrivata a soffiare sul collo della kenyana Beatrice Chebet e davanti all’olandese Sifan Hassan trionfatrice in maratona. In entrambe le occasioni, la trentina della Valle di Non, migliora ancora una volta i record italiani. La stagione si chiude con un sub 4’ (3’59”19) per la prima volta in carriera, nel Golden Gala.
Ritorno alle origini
Oggi l’azzurra torna alle origini. Da dove era partita. Babbo Giuliano fin da piccola le aveva insegnato l’arte di attraversare i prati. Nadia non è di certo una neofita della gara: «l’ho frequentata sin dalle categorie giovanili, ricorda l’azzurra, due anni fa pur partendo tra le favorite purtroppo mi sono ritirata. Oggi potrebbe essere la volta buona». Si deve infrangere il dominio delle africane guidate dalla keniana Sheila Jebet e l’etiope Yenenesh Shikmet, la prima quarta ai mondiali di cross di Belgrado lo scorso anno, l’amarica di 17 anni specialista dei 3 e 5 mila. A rendere la vita difficile all’azzurra anche Federica Del Buono, Ludovica Cavalli e un nugolo di altre azzurre nella speranza di centrare la maglia azzurra per gli Europei di cross ad Antalya (Turchia) 8 dicembre. Nadia (già selezionata) ha confermato che a fine mese sarà al via da Alcobendas in un altro cross prima degli Europei. Alla Cinque Mulini chiude la sua carriera la piemontese Valeria Roffino, capitana della nazionale di cross. Interessante anche la gara maschile (km 10) dove la nouvelle vague africana con giovanissimi come il keniano Andrew Kiptoo Alamisi campione del mondo u. 20 e il vice l’etiope Mezgebu Sime sfideranno uno stuolo di azzurri con maratoneti Daniele Meucci e Neka Crippa, i due specialisti italiani dei 1500 Pietro Arese e Ossama Meslek e il siepista Osama Zoghlami. In tv Raisport dalle 11,15 alle 12,30.