Golden Gala: Tebogo vola nei 100, Jacobs no

La serata non sorride neppure a Tamberi, bene invece la Battocletti nei 1500
Golden Gala: Tebogo vola nei 100, Jacobs no© ANSA

Il finale del Golden Gala Pietro Mennea era uno dei piatti forti della serata. Senza nulla togliere alle altre specialità, i 100 metri l’evento clou. Il più atteso. Dietro ai blocchi nove uomini velocissimi, tutti hanno uno stagionale sui 100 metri inferiore ai 10”. In 3ª il deluso dei trials Christian Coleman, in 4ª la corsa sicura e potente di Fred Kerley, in 5ª il nostro Marcell Jacobs, in 6ª l’uomo del futuro, oro a Parigi nei 200 Letsile Tebogo, in 7ª Ferdinand Omanyala, la veloce pallottola del Kenya. Tra questi dovrebbe uscire il vincitore, gli altri quattro: Sami Brown, Ackem Blake, Jeremiah Azu e Kyree King che ha sostituito Kinshane Thompson non sono dei comprimari. Vince Letsile Tebogo in 9”87 (+0,3) con grande superiorità. Fa effetto veder Jacobs rialzarsi e chiudere in 10”20 (nono) e dichiarare che non era la serata giusta: muscoli duri in riscaldamento.

Capitolo Tamberi

Capitolo Gimbo Tamberi. Dopo la conferenza stampa di ieri, dove l’istrione, il pifferaio magico dell’atletica azzurra è parso, seppur ancora molto indeciso sul futuro, se non un quasi sicuro 2025 in proiezione mondiale, voleva la Curva Sud, quella della Roma, tutta per lui. Lo era stata in giugno agli Europei. Ogni salto un boato. È partito bene; 2,20 e 2,24 alla prima, 2,27 alla seconda, con un volo molto buono e una rincorsa più lunga, si arena a quella misura. I 2,30 sono un muro invalicabile, i primi due assalti senz’altro migliori. Il terzo no. Chiede scusa. Il Golden Gala resta stregato per il capitano della nazionale azzurra, che lo vedrà protagonista al Palio della Quercia il meeting più antico d’Italia martedì a Rovereto. Gimbo non si arrende. Non ha digerito la sconfitta e quanto patito per i Giochi. Vince con 2,30 il coreano Woo.

Bene Nadia Battocletti

Prima volta sotto i 4’ di Nadia Battocletti nei 1500. Gara vinta da Faith Kipyegon (Ken) i 3’52”89. Nadia seppur lontana dalle prime conduce una gara quasi perfetta sotto il profilo cronometro. Rimane lontanissima dalle prime, per poi lanciare la proverbiale volata negli ultimi 200 metri. Non è più una specialista della distanza, chiudere comunque in 3’59”19 un ottimo crono. Meglio di lei Sintha Vissa (6º) che arriva a un solo centesimo dal record italiano 3’58”12. In chiave azzurra si nota che alcuni atleti in questo finale di stagione hanno le pile scariche. In primis sul campione d’Europa Lorenzo Simonelli, che nei 110hs ha chiuso in un modesto 13”34 (sesto). Il romano ha iniziato a scavalcare gli ostacoli a febbraio nelle indoor con un secondo posto ai Mondiali sotto tetto dietro Grant Holloway. Di più forse non si può chiedere.

Spiace per Leo Fabbri

Strepitosa la gara dei 3000 siepi donne, dove vince la sfida tra la Winfred Yavi, che batte bandiera del Bahrain campionessa olimpica, dopo una strenua lotta la keniana Peruth Chemutai, sfiorando di soli 9 centesimi il primato del mondo. La keniana ha fatto quasi da involontaria lepre alla vincitrice, che pur avendo un passaggio degli ostacoli poco ortodosso, un po’ come tutte le africane (è nata in Kenya) e un passo poco elegante, ma assai redditizio ha chiuso in 8’44”39. Un vero peccato. Il primato resta a Beatrice Chepkoech. Il meeting si è aperto con le bordate di Ryan Crouser nel peso. Il pluricampione olimpico si è imposto con il nuovo record del meeting 22,49, spiace per Leo Fabbri, con il “solito” nullo che lo avrebbe portato a una misura superiore ai 22. L’azzurro chiude con 21,70. Non sbaglia, invece, Andy Diaz primo nel triplo con un egregio 17,32 (+0,8). Non la misura che sperava l’allievo di Fabrizio Donato. Il miglior tempo al mondo nei 100hs lo realizza la giamaicana Ackera Nugent con uno strepitoso 12”24 (-0,4) sulla campionessa olimpica Masai Russell (Usa) 12”31.

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