Ceccarelli, la matricola che vale oro

Il neo campione dei 60 metri: “Il pettorale blu, che peso! Ho cercato di isolarmi e correre solo contro me stesso”
Ceccarelli, la matricola che vale oro© Getty Images for European Athletics

Così è persino più bello. Ci scusi Marcell Jacobs, cui una frase del genere può suonare fastidiosa e persino irrispettosa, ma la vittoria di Samuele Ceccarelli e l’argento del campione olimpico racchiudono tutto un altro racconto rispetto allo stesso risultato a ruoli invertiti. Se avesse vinto Jacobs, sarebbe stata la conferma di un talento tanto straordinario quanto noto. Il successo di Ceccarelli, poco più di un carneade fino agli Assoluti di Ancona di due settimane fa, rende invece questi Europei indoor ancora più memorabili. E vale la pena sottolineare che Ceccarelli ha vinto alla Jacobs. In che senso? Venendo dal nulla e crescendo di gara in gara. Vi ricordate come britannici e statunitensi avevano rimarcato la mancanza di un pedigree adeguato per diventare campione olimpico? Jacobs era quello che si era presentato a Tokyo con un primato personale sui 100 di 9”95 e poi, di turno in turno, aveva spostato i propri limiti sino a 9”80. Ebbene Ceccarelli prima di iniziare questa stagione indoor aveva un record personale sui 60 di 6”72, risalente a quando era ancora uno juniores. In poco più di un mese l’ascesa del toscano è stata inarrestabile, così come i suoi miglioramenti: 6”61 all’esordio stagionale, 6”58 e 6”54 ad Ancona per infliggere il primo dispiacere a Jacobs e poi il 6”47 ieri nella semifinale che l’ha candidato per qualcosa di grande.  

Ceccarelli, nessuna emozione

In finale, Samuele non si è fatto frenare dall’emozione del debuttante: non aveva mai gareggiato in una grande rassegna internazionale (se si escludono le Nazionali giovanili) e bastava osservare la sua capigliatura per rendersene conto. Come tutti gli esordienti, insieme alla maglia azzurra ha ricevuto “la matricola”, il taglio di capelli in questo caso affidato alla sprinter-dottoressa Anna Bongiorni. Qualche ciocca mancante sulla nuca ha reso ancor più riconoscibile il 23enne che anche in finale è schizzato come sempre velocissimo dai blocchi e ha poi proseguito l’accelerazione a testa bassa costringendo tutti a inseguire e chiudendo in 6”48. Annichilito Reece Prescod, il britannico che era giunto a Istanbul con il miglior crono europeo dell’anno (6”49) e, che persa ogni speranza di raggiungere l’azzurro, si è lasciato scivolare indietro (8° in 6”64). Marcell Jacobs invece ci ha provato fino alla fine, affidandosi al proprio lanciato, ma non è riuscito a colmare il gap iniziale, tagliando il traguardo da 2° in 6”50. Bronzo allo svedese Henrik Larsson (6”53).

Nessun colpo di fortuna

Sono i crono di chi è salito sul podio a rimarcare che quello di Ceccarelli non è stato un colpo di fortuna, ma un’impresa realizzata in una gara vera contro gente agguerrita: due anni fa agli Euroindoor di Torun Jacobs aveva vinto in 6”47, ma gli avversari intorno a lui avevano tagliato il traguardo distanti (Kranz argento in 6”60, Volko bronzo in 6”61). «Dopo la semifinale mi hanno dato il pettorale di gara blu (quello riservato a chi detiene la miglior prestazione europea stagionale) e mi sono irrigidito per un istante – racconta Ceccarelli che è un fenomeno così emergente da non fare neppure parte di una squadra militare: gareggia per l’Atletica Firenze Marathon – A quel punto ho cercato di isolarmi e di pensare alla finale come se stessi correndo solo contro me stesso». Gli anni dedicati al karate, fino a diventare cintura nera, hanno lasciato in dote un notevole autocontrollo a Ceccarelli. E anche la capacità di colpire senza dare scampo all’avversario. All’uscita dalla pista Jacobs, già dolorante dopo la semifinale, è parso ancora più zoppicante. «Ho sentito tirare in semifinale, ma ho cercato di non pensarci e di dare comunque tutto – commenta il campione olimpico e mondiale indoor – Sorpreso? No, perché dopo la semifinale sapevo che Samuele era da medaglia. Ovviamente speravo che non fosse d’oro. Almeno però il titolo è rimasto in Italia. E con questa new entry ora abbiamo una staffetta con cui fare grandi cose».

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