Atletica, un Fabbri pazzesco: il suo peso vale oro

Al 5° lancio 22,52. Il bi-olimpionico fermo a 22,37: "Ho dimostrato a me stesso di essere un campione"
Atletica, un Fabbri pazzesco: il suo peso vale oro© Getty Images

Un azzurro che vale oro. Nello stadio di Londra dove si sono disputati i Giochi nel 2012 e i Mondiali del 2017 Leonardo Fabbri si toglie una grande soddisfazione: batte finalmente Ryan Crouser nel peso. Il bilancio tra il primatista italiano e il gigante barbuto era di 13-0 per lo statunitense. Mai l’allievo di Paolo Dal Soglio era riuscito in questa impresa contro il fuoriclasse. Fabbri, primatista italiano, da maggio con 22,95, si presentava a Londra con la seconda miglior misura. Davanti soltanto Joe Kovacs. Nella prima parte dei lanci Leo non pareva certo quello dei giorni migliori, leggetevi a che distanza aveva lanciato la palla di ferro: 21,18, nullo, 21,62, 21,10, pareva la peggior gara dell’azzurro dopo una serie impressionante di vittorie. A quel punto l’aviere era in quarta posizione, se non avesse migliorato nella quinta prova, non avrebbe potuto partecipare al lancio di finale che nella Diamond League, spetta soltanto ai primi tre. Detto e fatto. Velocissimo con una rotazione del corpo stupenda, Fabbri scaglia la palla di ferro a 22,52 e accresce la sua e la nostra fiducia in vista delle Olimpiadi. Il sesto lancio per i tre finalisti: Fabbri, Crouser e Payton Otterdahl non cambia l’assetto finale. Fabbri urla: “Nooo” dopo aver lanciato, prima di lui Crouser non aveva migliorato il suo 22,37 e finisce secondo. L’altro nazionale Usa (terzo ai trials) Otterdahl si ferma a 22,13. Fabbri salta di una gioia incontenibile: è la sua seconda vittoria in Diamond, dopo Firenze (Golden Gala) un anno fa. Lancia baci alle telecamere e poi si prende la libertà di dare un pizzicotto allla pancia di Crouser, quasi a voler dire al grande atleta americano: “hai qualche chilo di troppo”. Poi va ad abbracciare Paolo Dal Soglio. Ne ha ben donde di essere felice, al di là di aver battuto Crouser, sa di avere la possibilità di sognare davvero in grande per Parigi, quando Leonardo lancerà in qualificazione il 2 agosto e nell’eventuale finale il 3.

Le parole di Fabbri

"Ho dimostrato di essere un campione. Stavo lanciando malissimo, ero stanco, già negli ultimi allenamenti a Schio ero lento e stanco, non era soddisfatto di come stavano andando le cose. Alla quinta prova ho guardato in faccia Paolo, ed ho mostrato gli 'attributi'. A Parigi sarà tutta un’altra cosa, Crouser e soci dovevano smaltire il fuso orario. Comunque, ho fatto vedere a tutti che ci sono pure io, che soltanto qualche tempo osservavo il loro riscaldamento".

Gli altri azzurri

Erano quattro i rappresentanti azzurri a Londra. In pedana ritornava nel lungo Larissa Iapichino. Particolare interessante la pedana, come a Roma era rialzata. Agli Europei sia Larissa sia Malaika Mihambo avevano realizzato misure più importanti di quelle realizzate nella capitale dell’Inghilterra. Ha vinto la tedesca, sconfitto da poco il Covid. Malaika Mihambo ha piazzato un 6,87 al primo balzo (-0,1). Seconda la portoghese Agate de Souza con 6,75 colto al sesto e ultimo salto, precedendo Larissa Iapichino che coglie comunque una brillante terza piazza con 6,70. Come sempre la fiorentina seguita dal babbo allenatore Gianni Iapichino ha sfornato una serie di salti validi: 6,63, 6,43, 6,70 (-0,2), 6,68, 6,55, 6,64. Larissa è un’altra carta sicura per Parigi. La figlia d’arte battaglia da sempre con le migliori, forse ci si aspettava qualcosa in più come misura dal volo finale, la sua caratteristica principale. Le altre due azzurre si sono difese alla grande: Elena Bellò al primato personale negli 800 con 1’58”89 e Roberta Bruni con 4,65 nell’asta al terzo tentativo.

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